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Parentopoli a Torino: dopo il caso di Anna Martina ci si focalizza sui nipoti di Cesare Vaciago

Redazione Quotidiano Piemontese

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Dopo il caso di Anna Martina che si è dimessa questa mattina dalle sue cariche in Comune di Torino, Il Giornale del Piemonte ha sollevato l’attenzione proprio sul City Manager Cesare Vaciago che pare aver accasato in Comune di Torino 4 nipoti:

Non solo Martina. L’appaltopoli comunale si allarga e colpisce il direttore generale Cesare Vaciago, pizzicato anche lui da legami di parentela con dipendenti e consulenti come la collega Anna Martina su cui dovrà indagare: quattro nipoti tutti piazzati e vincenti (in Comune), chi all’ufficio stampa, chi all’agenzia per i servizi pubblici locali, uno addirittura come dirigente dentro Afe, l’agenzia esternalizzata del Comune che si occupa dei servizi cimiteriali.

Tutti con un cognome riconducibile alla moglie. Il caso di Vaciago però è particolare, diciamo per lo meno curioso. Il direttore generale è infatti stato incaricato dal sindaco Fassino di indagare sull’operato dei dirigenti «infedeli» che avrebbero abusato del ruolo pubblico per assegnare commesse ai parenti attraverso le famigerate determine. Chi indagherà, se del caso ovviamente, su Vaciago?

Repubblica specifica meglio la situazione

Sono due i nipoti del massimo dirigente, da parte di moglie, che lavorano assunti nell’amministrazione e in una controllata. Si tratta di Marco Aceto, figlio dell’ex consigliere comunale Aceto, area Dc, prima in forza nello staff dell’ex assessore Renato Montabone, poi assunto con regolare concorso nel 2010. Ora è all’ufficio stampa. Poi Cristina Montanari, dirigente responsabile della Qualità in Afc, ex NoicomEutelia, poi finita in mobilità e sorteggiata dalle liste per entrare nella società che si occupa dei cimiteri.

Ala luce dell’articolo del Giornale Chiara Appendino e  Vittorio Bertola del Movimento 5 Stelle in Comune ha annunciato una interpellanza in Consiglio Comunale

Apprendiamo dai giornali che quattro nipoti dell’Ing. Vaciago sarebbero stati assunti dal Comune di Torino o da enti collegati durante il suo mandato di Direttore Generale dell’ente. Abbiamo appena depositato un’interpellanza per sapere se ciò corrisponda al vero, per conoscere le mansioni svolte e le modalità di assunzione. Ci domandiamo, inoltre, se tale comportamento, sommato ad altre rivelazioni di questi giorni che vedono gli uffici del Comune e delle sue partecipate popolate di parenti e di congiunti di alti dirigenti, non sia un ulteriore tassello che possa far pensare alla presenza di un sistema nepotistico.

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