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Alessandria

Operazione Girotondo: maxi azione contro l’evasione di IVA e accise sugli alcoolici

Redazione Quotidiano Piemontese

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In una conferenza stampa presso il comando dei carabinieri di Alessandria sono stati presentati i risultati dell’Operazione Girotondo messa in atto il 4 e 5 ottobre, dall’Agenzia delle Dogane e 200 uomini dell’Arma dei Carabinieri. Grazie all’azione delle forze dell’ordine è stata data esecuzione ad una ordinanza emessa dal GIP di Alessandria, che ha disposto l’esecuzione di 16 misure cautelari nei confronti di soggetti coinvolti in una frode relativa all’evasione delle accise e dell’IVA sui prodotti alcolici per un importo complessivo superiore a 6 milioni di euro.

I coinvolti nelle frode sono imputati di associazione a delinquere caratterizzata dalla trasnazionalità e finalizzata all’evasione tributaria.

Gli implicati avevamo messo insieme una rete di esportazioni fittizie di vino e altri alcolici verso l’Albania, rifornendo in  effetti Paesi membri dell’Unione Europea, evadendo le tassazioni di accise ed Iva.Tra gli arrestati anche tre funzionari doganali di Bari e Napoli. L’Operazione Girotondo  è scaturita da una serie di indagini e verifiche amministrative svolte dall’Ufficio Centrale Antifrode dell’Agenzia delle Dogane.

Tra i soggetti colpiti dalle misure cautelari i piemontesi Giorgio Cumino di Asti; Elio Battista Della Valle di Asti; Renzo Eterno di Asti; Carmine Porta di Varisella e Isidoro Martinengo di Alessandria.

Il provvedimento dispone anche il sequestro preventivo di aziende, di immobili e conti correnti bancari, per l’importo complessivo di quasi cinque milioni di euro e la perquisizione di 34 siti, tra cui abitazioni, aziende e studi professionali

L’installazione di dispositivi GPS su alcuni camion ha consentito di accertare inequivocabilmente la mancata uscita dal territorio dello stato degli automezzi e delle relative merci trasportate. Nel corso dei controlli fiscali, infatti, funzionari e militari avevano scoperto un giro di falsi documenti amministrativi utilizzati per attestare 50 esportazioni fittizie, mentre in realtà i prodotti erano stati venduti in Unione Europea. senza il pagamento delle imposte dovute.

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