Ambiente
Per opposizione a ambientalisti l’assessore Claudio Sacchetto deve dimettersi
Scoppia la polemica politica dopo la decisione del Tar di sospendere l’avvio della stagione della caccia. Ambientalisti e opposizione chiedono le dimissioni dell’assessore leghista Claudio Sacchetto. Critiche dal capogruppo Idv Andra Buquicchio: “La sentenza del Tar che sospende la caccia in in Piemonte ristabilisce la giustizia dopo il blitz antidemocratico del maggio scorso, quando la Regione ha evitato il referendum con un discutibile escamotage burocratico, eliminando la legge regionale sulle attività venatorie. L’abolizione di quella legge si è rivelata un boomerang”.
La capogruppo di Sel, Monica Cerutti, la vede analogamente : “E la nuova figuraccia della Regione Non possiamo che essere soddisfatti che si sia intervenuti ad evidenziare una situazione anomala, un vuoto legislativo, determinati dall’abrogazione della legge regionale sulla caccia, volta ad evitare la celebrazione del referendum. Chiederemo all’assessore nelle prossime sedute di Consiglio di restituire le deleghe in materia”.
Per Davide Bono Capogruppo Cinque Stelle: ” La scellerata politica in materia venatoria attuata dal Governo Cota viene fermata dall’intervento del Tar. Da mesi ci siamo opposti, in Commissione e in Consiglio, alla soppressione non democratica di un regolare referendum chiesto dai cittadini da oltre 20 anni e al vuoto legislativo prodotto dall’abrogazione dell’intera legge regionale venatoria. Chiediamo quindi le dimissioni dei primi tre firmatari della pdl n. 104 e artefici del patatrac: l’Assessore-Consigliere Claudio Sacchetto, il Presidente di Terza Commissione, Gianluca Vignale, ed il Consigliere-cacciatore Roberto Boniperti.”
Minimizzano il capogruppo Pd in Regione, Aldo Reschigna e l’ex assessore Mino Taricco: “la sentenza con cui il Tar ha sospeso il calendario venatorio e con esso l’esercizio della caccia in Piemonte conferma le nostre preoccupazioni per la liberalizzazione dell’assessore Claudio Sacchetto e dimostra che a voler tirare troppo la corda si finisce per danneggiare le stesse categorie che si vorrebbero privilegiare”.
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