Cronaca
L’autopsia non fornisce informazioni sulla morte di Sveva Taffara, in un video prima di morire
L’autopsia sul cadavere di Sveva Taffara, non ha chiarito le cause della morte della ragazza di 27 anni, di Settimo Torinese trovata martedì scorso in un pozzo cnelle campagne di Barile, in provincia di Potenza -. L’esame è stato eseguito a Rionero in Vulture: secondo quanto si è appreso, l’anatomopatologo ha escluso con certezza soltanto che la donna sia stata uccisa con un atto violento. Da circa due settimane si erano perse le più notizie di Sveva Taffara, da quando si era allontana da Settimo Torinese lil 6 agosto.
Poi la tragica notizia: il corpo senza vita di Sveva è stato ritrovato in avanzato stato di decomposizione in una vasca usata per raccogliere acqua per l’irrigazione a Barile, in provincia di Potenza. A scoprire il cadavere è stato il proprietario dell’azienda agricola che ha chiamato i Carabinieri che sono risaliti alla sparizione della ragazza di Settimo Torinese.
Il cadavere, non presenta lesioni agli organi interni. La ragazza non ha subito violenza sessuale. Restano quindi valide, le prime ipotesi fatte sul delitto: il suicidio o la caduta accidentale nel pozzo. Nei prossimi giorni, saranno eseguiti esami istologici e tossicologici su campioni prelevati dal cadavere. Da questi risultati i Carabinieri si attendono elementi che potrebbero dare maggiori informazioni alle indagini.
Una nuova informazione utile per le indagini è arrivata da una telecamera di sorveglianza: Il 6 agosto le telecamere di una stazione di servizio al confine tra la Puglia e la Basilicata, nei pressi dell’area industriale di San Nicola di Melfi, ha ripreso Sveva Taffara mentre sale a bordo di una Punto bianca guidata da un uomo. La ragazza viene ripresa in quell’autogrill mentre acquista un pacchetto di sigarette. Le stesse immagini la mostrano mentre, vicino alla cassa da’ dieci centesimi all’autista di un pullman.
Nella cittadina del Vulture è arrivato Kevin Taffara, il fratello della 27enne piemontese, che ha precisato che
la giovane donna non stava attraversando un buon momento. Ma al di là di questa condizione psichica della ragazza resta da chiarire soprattutto come possa essere arrivata in quel podere di Barile dove poi è stata ritrovata morta. Gli inquirenti, guidati dal pm Renato Arminio della Procura di Melfi, stanno ricostruendo un puzzle che al momento presenta diversi spazi vuoti.
Sveva Taffara, che sarabbe dovuta andare a Milano Marittima dal fidanzato, sembra, secondo quanto rirportato dall’Ansa, non sia mai arrivata nella località balneare dell’Emilia Romagna. Alla nostra redazione è invece giunta notizia, da parte di una persona che la conosceva bene, che invece la 27enne a Milano Marittima è arrivata, ha trascorso qualche giorno di vacanza con il fidanzato il quale dopo una litigata ha deciso di farla tornare a casa. Sveva ha smesso di dare sue notizie ai familiari il 6 agosto, un giorno prima che venissero ritrovati un trolley e i suoi effetti personali a poche metri dal pozzo dove l’hanno trovata morta. Sarebbe stata proprio questa circostanza, segnalata dai carabinieri di Barile che avevano raccolto quegli effetti personali, a mettere in allarme la famiglia Taffara.
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese