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Chiusura tribunali nel cuneese. Alba e Mondovì si ribellano

Redazione Quotidiano Piemontese

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Nel tentativo di riordinare gli uffici giudiziari italiani, 3 tribunali su quattro in provincia di Cuneo corrono il rischio di essere soppressi, compresi quelli di Alba e di Mondovì. L’Amministrazione albese, però non ci sta e ribadisce la propria contrarietà ad un progetto di riforma che eliminerà, nel tempo, centinaia di sedi giudiziarie, principali e distaccate, in tutta Italia per questioni eonomiche.Maurizio Marello e Stefano Viglione, rispettivamente sindaci di Alba e Mondovì prendono posizione contro questa iniziativa del Governo.Abbiamo anche più volte ribadito – spiegano i primi cittadini – l’importanza per il tessuto economico e sociale dei tribunali delle nostre città, Alba e Mondovì, ed i disagi che avrebbero cittadini ed imprese se in una provincia estesa come la nostra sopravvivesse solo ed esclusivamente il tribunale di Cuneo.

Come sindaci di Alba e Mondovì abbiamo lavorato, unitamente alle istituzioni politiche, sociali ed economiche e agli ordini forensi, per la salvaguardia dei rispettivi Uffici giudiziari. Recentemente è stata proposta l’ipotesi di creazione di un  unico “tribunale riunito”, con il mantenimento delle due attuali sedi giudiziarie di Alba e Mondovì. Nell’ambito della riforma, si tratterebbe di un secondo “polo giudiziario provinciale”, teso a migliorare l’efficienza e la vicinanza ai cittadini della giustizia. Se tale soluzione rappresentasse l’unico modo per scongiurare la chiusura tout court dei tribunali di Alba e Mondovì, non mancheremmo di sostenerla nell’interesse primario delle comunità che amministriamo“.

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