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L’economia sommersa vale circa 490 miliardi di PIL: il 31,1% della ricchezza prodotta

Redazione Quotidiano Piemontese

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La Banca d’Italia  ha pubblicato le conclusioni di uno studio affidato agli economisti Guerino Ardizzi dell’Istituto, Carmine Petraglia dell’Università della Basilicata, Massimo Piacenza e Gilberto Turati dell’Università di Torino. Il sole 24 Ore ha commentato lo studio con queste parole: ”Bankitalia alza il velo su un tesoretto di 490 miliardi. Il valore è da capogiro”. Bankitalia conferma i dati di  due documenti precedenti.  Le conclusioni del lavoro degli  economisti incaricati da Bankitalia  sono evidenti: 

  •  L’economia sommersa (da evasione fiscale + criminale) vale circa 480-490 miliardi di PIL e cioè il 31,1% della  ricchezza prodotta, così suddivisi: 290 miliardi, pari al 18,5% dovuti all’evasione fiscale e contributiva e circa 187 miliardi, pari al 12,6%, all’economia criminale.  La ricerca ha riguardato gli anni 2005-2008. Per quanto riguarda l’economia criminale, sono stati esaminati traffico di droga e prostituzione, in 91 province. Secondo gli economisti tra il 2006 e il 2008 l’economia “ non ufficiale” è aumentata di 6,5 punti percentuali :  il sommerso da evasione  3,5 punti in più e  quello riferito all’economia criminale  3 punti.
  • Nel 2004 il totale era di 24,6 per cento del PIL. Quindi, in quattro anni si è verificato un bel salto in avanti, nonostante tutte le dichiarazioni trionfalistiche sull’efficacia della lotta alla mafia, in parte dovute all’ignoranza e in parte alla malafede per evitare di dichiarare il fallimento della stessa;
  • Dopo 4 anni, i dati  devono essere rivisti per due ragioni: dal 2008 la crisi economica è peggiorata e quindi è aumentata la quantità di economia che si è inabissata per sottrarsi ai controlli dello Stato. Già nel settembre del  2010, infatti, uno studio  di Confindustria al quale ha lavorato un gruppo di esperti  coordinati da Luca Paolazzi, iniziava con queste parole: ”C’è una parte dell’economia italiana che non ha subito recessione: il sommerso” e valutava il sommerso da evasione  20% del PIL. Quindi un punto e mezzo in più rispetto allo studio di Bankitalia. Per quanto riguarda l’economia criminale si deve sottolineare che la prostituzione non è certo la seconda voce di reddito, dopo la droga, dal momento che, ad esempio, la nuova frontiera delle mafie è il gioco legale e clandestino.

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