Cronaca
La Corte d’Appello conferma la condanna di Giovine per le firme false per le Regionali
La Corte d’Appello di Torino ha confermato la condanna per il consigliere regionale Michele Giovine accusato di aver falsificato le firme elettorali. La sua lista, Pensionati per Cota, che raccolse alle elezioni regionali del 2010 27mila voti, risultò decisiva nella vittoria di Cota contro Mercedes Bresso battuta per sole novemila preferenze. Il collegio ha stabilito una condanna di 2 anni e otto mesi per Michele Giovine e di 2 anni al padre Carlo oltre che per entrambi l’interdizione dai pubblici uffici, della durata di due anni per Michele giovine e di 1 anno e 4 mesi per il padre Carlo. Le irregolarità contestate riguardano 17 delle 19 sottoscrizioni della Lista Pensionati per Cota.
L’ex presidente regionale Mercedes Bresso dimostra la sua soddisfazione: “Sono molto soddisfatta La corte ha accertato che la lista era falsa e che i Giovine hanno commesso le peggio cose per ottenere un vantaggio elettorale. A chi riteneva si trattasse solo di piccole dettagli formali alla stregua di bagatelle, si prenda l’onere di leggere gli atti del processo cosi si rendera’ conto dello squallido contesto in cui i due condannati hanno operato. Hanno vinto con l’inganno con oggi si è confermato che senza i reati commessi dalla lista falsa a sostegno di Cota il risultato sarebbe stato diverso. Mi auguro che la magistratura amministrativa, quella con il potere di imporre gli effetti sulla legislatura in corso, si possa esprimere presto in merito”.
Il legale della lista Insieme Per Bresso Giampaolo Zancan ha commentato: “Il presidente Cota ne prenda atto per due volte i giudici di merito hanno decretato la falsità di una lista su cui si basa la sua vittoria”. Per Paolo Davico Bonino Legale della Bresso parte lesa nel processo ”Si devono annullare le elezioni”.
Per il consigliere regionale del Pd Roberto Placido: “La Corte d’Appello conferma in secondo grado la condanna di Michele Giovine per le firme false relative alle candidature della sua lista, l’opposizione si è rivolta alla Corte dei Conti e al Ministero competente ritenendo falso il bilancio appena approvato in una situazione finanziaria della nostra Regione drammatica, il Comune di Rivarolo Canavese (guidato da un autorevole esponente del Pdl), viene sciolto per mafia. E tutto questo mentre Lega e Pdl incassano risultati elettorali terribili e le divisioni all’interno della maggioranza di centro destra in Consiglio regionale si aggravano giorno dopo giorno. Cosa deve ancora succedere affinché Cota si dimetta e vada a casa? E’ giunto davvero il momento di andare a nuove elezioni”.
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