Ambiente
La maggioranza in Regione approva un ordine del giorno contro il referendum sulla caccia
E’ stato approvato a maggioranza da parte della terza Commissione del Consiglio Regionale del Piemonte un ordine del giorno sulla caccia che verrà presentato lunedì e collegato alla finanziaria ora in discussione in aula, contestualmente alla futura presentazione di un emendamento per l’abrogazione della legge regionale 70/96 sull’attività venatoria. L’obiettivo del provvedimento è quello di trovare un accordo per una nuova normativa sulla caccia per evitare la spesa di 22 milioni di euro necessaria per dar luogo al referendum regionale, previsto il prossimo 3 giugno. Hanno votato a favore dell’odg Pdl, con un voto dissociato contrario del consigliere Roberto Boniperti, Lega Nord, Gruppo Misto e Udc. Contrari Idv, Fds, Sel e Verdi Verdi. Non hanno partecipato al voto Pd, M5S, Insieme per Bresso.
Il testo dell’ordine del giorno impegna la Giunta regionale a presentare, entro trenta giorni dalla data di approvazione del documento, un disegno di legge in materia di attività venatoria che riduca le specie cacciabili, il numero delle domeniche in cui è consentita l’attività venatoria e la possibilità di deroghe al divieto di caccia su terreno innevato.
E’ prevista una riduzione da 29 a 24 delle specie cacciabili, con l’esclusione di coniglio selvatico, gazza, cornacchia nera, cornacchia grigia e quaglia. Si prevede inoltre il divieto di caccia di domenica, dal 15 febbraio al 30 settembre di ogni anno, eccezion fatta per gli ungulati e infine la possibilità di deroga al divieto di caccia su terreno innevato solo per ungulati, volpe e zona Alpi.
Il Consiglio si impegna quindi a garantire un percorso istruttorio in Commissione e in Aula attraverso il quale approvare il disegno di legge entro 60 giorni. L’iter legislativo prevede l’abrogazione dell’attuale legge sulla caccia con il conseguente decadimento della consultazione, e l’impegno ad approvare in tempi rapidi una nuova legge regionale un po’ più restrittiva, anche se ancora lontana dalle richieste dei referendari.
Le opposizioni sono state fortemente critiche sull’ordine del giorno
Per Monica Cerutti (Sel): Abbiamo espresso parere contrario sull’ultimo Ordine del Giorno che ci è stato presentato perché lo giudichiamo ancora troppo lontano dalle indicazioni referendarie e auspichiamo che si possa trovarne una versione più vicina ad esse.
Secondo Fabrizio Biolé (5 stelle): Cota, Sacchetto e maggioranza, più l’UDC, hanno dimostrato un consapevole non rispetto dei dettami della Corte di Cassazione. Non siamo nè saremo complici di una ferita profonda alla democrazia partecipata: di fatto si insulta l’istituto del referendum e si ignora una sentenza ! I cittadini piemontesi meritano ben altro”.
Sottolinea Eleonora Artesio (Federazione della Sinistra): “In zona Cesarini la Giunta e la maggioranza regionale si son accorte del referendum del 3 giugno e, dopo aver ignorato se non irriso i referendari e trascinato in commissione consiliare il testo per una nuova regolamentazione dell’attività venatoria, ora vogliono ad ogni costo evitare la scadenza referendaria”.
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