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Il Il Comitato Zero-Sei.Com risponde pubblicamente a Fassino

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il Comitato Zero-Sei.Com, Infanzia Bene Comune, ha scelto di rispondere  pubblicamente all’incontro avvenuto in Comune il 16 aprile 2012 tra una nostra rappresentanza, i sindacati confederali, i capigruppo consiliari, il presidente del Consiglio Comunale e il Sindaco Fassino. Ecco il testo della lettera aperta:

Il Sindaco Fassino durante l’incontro sostiene che: la fuoriuscita dal patto di stabilità ha rilevanza minima per la vicenda delle precarie in quanto queste comunque non potrebbero essere assunte per il raggiungimento dei 36 mesi di servizio. Secondo noi invece è da ritenersi che ai servizi in oggetto non si applichi il limite dei 36 mesi, comprensivi di proroghe e rinnovi, dei rapporti di lavoro a tempo determinato di cui all’art. 5, co. 4bis, dlgs, n. 368/2001. Tale limite infatti non è applicabile al conferimento delle supplenze del personale docente ed ATA, secondo quanto disposto dall’art. 10, co. 4bis, dlgs. n. 368/2001: faremo valere i nostri diritti con tutti i mezzi giuridici a nostra disposizione.
Il Sindaco ribadisce che solo da tre giorni ha ricevuto il documento di proposta per salvare i nidi e le scuole dell’infanzia stilato dal dott. Casalini (inviato in data 7 aprile 2012, all’attenzione della Assessora Pellerino, del capogruppo Michele Curto e della Avvocatura del Comune nella figura della dott.sa Spinelli), delle cui proposte le prime due (Ipab e Azienda Speciale) non sono state accettate, e la terza (Fondazione) potrà essere percorribile dal 2013. Su La Stampa di oggi si legge che “L’Ipab andrebbe contro il quadro normativo imposto dal patto di stabilità”.
Ricordiamo al Sindaco e a tutti i cittadini che, nell’incontro avvenuto in data 23 marzo 2012 in Assessorato, il professor Cavall Perin, invitato dall’assessora Pellerino in qualità di consulente dei Servizi Educativi (e non da noi) si è espresso senza alcuna riserva a favore dell’Ipab, così come il dott. Casalini nel documento sopracitato, poiché “le IPAB non sono soggette ai vincoli del patto di stabilità (perché è ente non lucrativo e dunque non gestisce servizi a contenuto economico), onde l’eventuale soluzione che prevede l’affidamento dei servizi ad una IPAB non può in nessun caso essere considerata elusiva del PSI.”

Gli unici ostacoli da superare sono quelli di rimandare lo scioglimento dell’Ipab, deciso già per fine 2012, tramite una nuova delibera comunale, nella quale la maggioranza deve votare a favore, e cambiare il suo Statuto, con approvazione da parte della Regione. Dopo il 23 Marzo al Professor Cavallo Perin, ordinario di diritto amministrativo dell’Università degli Studi di Torino e massimo esperto del settore, non è stata più affidato nessun mandato ufficiale, come in precedenza dichiarato, ed è magicamente sparito: perché? Perché con le sue dichiarazioni a favore dell’Ipab e il suo parere favorevole al nostro progetto metteva in difficoltà Sindaco e Assessore?
Non è stato più convocato perché il Sindaco decide di avvalersi solo di consulenti che siano in piena linea con la sua idea di riorganizzazione dei Servizi? Il 20 Febbraio 2012, nel suo ufficio, alla nostra proposta, Piero Fassino dichiara che, se le ipotesi avanzate dal Comitato si fossero dimostrate giuridicamente sostenibili, le avrebbe appoggiate e difese in maniera coraggiosa, senza alcun timore di sperimentare soluzioni innovative. Cosa è cambiato da allora ? Il Sindaco ha perso il suo coraggio, o non è mai esistita la volontà politica di trovare una soluzione che permetta di garantire la gestione pubblica dei Servizi all’Infanzia della città?
Fassino aprirà la strada all’esternalizzazione dei Servizi tramite le cooperative senza se e senza ma, a neanche un anno di distanza dal suo insediamento ha mantenuto le promesse elettorali: risolvere il problema di noi precarie, cancellandoci e migliorare il servizio educativo, esternalizzandolo. A favore di chi va questa scelta? A favore di noi lavoratori no di sicuro; forse a favore dei bambini o dei genitori? Se sì ci può spiegare chiaramente in che termini?
Chiediamo un incontro aperto alla cittadinanza, non vogliamo leggere le Sue proposte sulle pagine dei giornali, ma vogliamo confrontarci con Lei, vogliamo sentire dalla Sua voce l’idea di progettazione educativa, vogliamo che venga posto al centro del discorso l’importanza dei bambini, e non meri calcoli di bilancio.
Perché se di bilancio si tratta, se si tratta solo di far quadrare i conti, non pensiamo che siano stati i Servizi Educativi a causare il “rosso” della città: parliamo allora seriamente di consulenze, di portavoce, di stipendi, auto, trasferte, rimborsi, parliamo di cose concrete e la politica fissi delle priorità imprescindibili.
Ribadiamo che continueremo a far sentire la nostra voce, anche se – sbotta il sindaco in Sala Rossa – “i manifestanti devono avere rispetto per le istituzioni”: noi abbiamo rispetto delle istituzioni, pertanto Gli chiediamo noi di dimostrare rispetto verso noi lavoratori, cittadini e genitori prendendo realmente in considerazione la nostra proposta.
Ad oggi, Sindaco, Lei dichiara la morte del nostro futuro lavorativo e dei nidi e delle scuole dell’infanzia pubblici, e con questa decisione Lei e la sua Giunta di Sinistra passerete alla storia della nostra città.

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