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La “mummia di Asti” Ankhpakhered su Rai 3

Redazione Quotidiano Piemontese

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Una mummia di un sacerdote del dio Min, un misterioso personaggio da svelare e antichi reperti da visionare. Sembra la trama di un film avventuroso, invece è realtà. La realtà del museo civico astigiano. Sabato 14 aprile nella sala Pastrone del teatro Alfieri di Asti si svolge la conferenza stampa, aperta a tutti, dal titolo “Mistero di una mummia”. La mummia in questione è Ankhpakhered e il progetto di cui si discute si chiama “Ankhpakhered mummy project”, ideato dal centro di ricerche “Mummy Project”, specializzato nello studio di mummie umane e animali, diretto da Sabina Malgora e Luca Bernardo, concernente la studio della mummia e del sarcofago di Ankhpakhered, conservati al museo civico archeologico e paleontologico di Asti. Lo studio inizia nel 2008 quando i reperti sono stati esposti nella mostra “UR SUNU, Grandi Dottori dell’antico Egitto”, curata da Malgora. In tale occasione i reperti sono stati sottoposti a restauro conservativo ad opera di Gianluigi Nicola della Nicola Restauri, sostenuto dalla mostra UR SUNU. Le iscrizioni sul sarcofago indicano che Ankhpakhered era un sacerdote del dio Min, divinità legata alla fertilità e alla sessualità, vissuto tra la XXII-XXIII dinastia (circa 945-715 a.C.).

Le varie fasi dei lavori:

FASE ZERO:  durante la fase di restauro, la mummia è sottoposta ad analisi radiologiche. I raggi X rivelano che la mummia è risultata lontana da come si dovrebbe presentare un corpo mummificato;

PRIMA FASE: LA TAC. La mummia è stata sottoposta ad ulteriori esami, per mettere ad un’èquipe multidisciplinare di studiarlo. Una tomografia assiale computerizzata (TAC) è stato effettuata il 7 marzo 2009 presso la struttura ospedaliera Fatebenefratelli di Milano. Dall’analisi è emerso che la mummia non è quella del sacerdote Ankhpakhered;

SECONDA FASE: L’ENDOSCOPIA. Per svelare il mistero, il Mummy Project ha deciso di sottoporre la mummia ad un prelievo endoscopico di materiale osseo, con il fine di eseguire una datazione al radiocarbonio C-14 ed una analisi tossicologica. Tali esami sono stati effettuati il 19 marzo 2011 presso l’ospedale Macedonio Melloni di Milano. Le analisi sono avvenute nel totale rispetto del reperto e con tutte le garanzie della totale assenza di rischi per lo stesso. Per fare tale prelievo è stato utilizzato un endoscopio STORZ, operato dal dott. Vignali. Gli specialisti medici hanno prestato la loro opera al di fuori degli impegni lavorativi, senza sottrarre pertanto tempo e attenzione ai loro pazienti. Le sale della struttura ospedaliera sono state impegnate in una giornata in cui non utilizzate per le normali attività.

 

Il documentario di Piero Angela che descrive la “mummia di Asti” a Super Quark:

http://www.superquark.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-aa259be5-0633-45b6-92eb-6f6d7a7b596f.html.

La mummia fa una sua ulteriore apparizione in tv, su Rai Tre sabato 14 aprile alle 21.30, nel documentario sull’Antico Egitto nel programma Ulisse, condotto da Alberto Angela.

 

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