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Malati di Parkinson alla “scuola” astigiana di educazione motoria

Redazione Quotidiano Piemontese

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Dodici malati di Parkinson ai corsi di educazione motoria organizzati dall’ambulatorio adulti della struttura di recupero e rieducazione funzionale del Cardinal Massaia di Asti.  L’iniziativa si svolge in collaborazione con l’Apa, associazione Parkinson Asti che collabora da tempo, con la neurologia dell’ospedale cittadino. Avviati nel 2010-2011 proprio su sollecitazione dell’Apa, i corsi quest’anno sono stati potenziati: fino al 17 maggio i pazienti frequenteranno le sedute una volta alla settimana, a piccoli gruppi di tre, per altre tre persone sono previsti incontri individuali. I partecipanti sono soprattutto uomini (8, 4 donne), hanno un’età compresa tra i 56 e gli 83 anni e attraversano fasi diverse della malattia, ma tutti con un grado di disabilità non severo.Attraverso i corsi – indica Maria Pia Truscello, medico del Cardinal Massaia – ci proponiamo vari obiettivi: aumentare la sicurezza e l’indipendenza del paziente, riscoprirne le potenzialità residue, prevenire i rischi di cadute, migliorare l’equilibrio, la respirazione e la coordinazione insieme alla  qualità della vita e alle attività della vita quotidiana, favorire la socializzazione”.

Le dieci sedute, di un’ora ciascuna, si tengono nelle palestre dell’ambulatorio di recupero e rieducazione funzionale sotto la guida di un fisioterapista.

Ogni partecipante – spiega ancora Truscello – è stato sottoposto a una visita fisiatrica e a una valutazione fisioterapica preliminare per verificare lo specifico patologico individuale e permettere la formazione di gruppi omogenei per età e disabilità funzionale, sulla base di scale di valutazione scientifiche validate a livello internazionale”.

Durante i corsi vengono proposti esercizi specifici, uniti ad attività di consulenza, modulati a seconda delle possibilità del paziente. Alle sedute è prevista la presenza di un “care-giver”, ovvero una persona di supporto al paziente, addestrato durante le sedute ad avere un ruolo attivo e costante nella gestione delle attività quotidiane del paziente .

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