Cronaca
Il comune di Leinì sciolto dal Governo per Mafia
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Annamaria Cancellieri, ha disposto lo scioglimento di sette Comuni per infiltrazioni mafiose tra cui il consiglio comunale del comune di Leinì coinvolto pesantemente nell’operazione Minotauro, con protagonista l’ndrangheta, che ha visto in manette tra gli altri l’ex sindaco Nevio Coral. Gli altri comuni coinvolti sono Pagani, in provincia di Salerno, di Racalmuto e Salemi in Sicilia, di Gragnano nel Napoletano, di Bova Marina e Platì in Calabria. E’ il secondo caso in cui in Piemonte viene sciolto per Mafia un consiglio comunale dopo il caso di Bardonecchia nel 1995.
In una nota il Governo precisa che “Per tutti i Consigli comunali lo scioglimento è stato disposto ai sensi della normativa antimafia. Con particolare riferimento ai due Consigli comunali siciliani, il Consiglio dei Ministri ha ascoltato l’intervento dell’assessore alle autonomie locali della Regione siciliana, Caterina Chinnici, che ha portato a testimonianza sia la propria esperienza istituzionale, ribadendo l’impegno nella lotta alla criminalità organizzata, sia la propria esperienza umana, in quanto figlia di un magistrato ucciso dalla mafia”.
Leinì è l’unico comune del nord coinvolto nel provvedimento.
Una curiosità: il comune di Salemi, fino a poco tempo fa era guidato da Vittorio Sgarbi.
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