Alessandria
‘Ndrangheta in Piemonte, sequestrati al boss Protestì beni per circa un milione di euro
La Polizia di Alessandria ha sequestrato ville, auto e conti correnti per circa un milione di euro a Bruno Protestì, arrestato l’estate scorsa per associazione a delinquere di stampa mafioso insieme ad altre 18 persone, nell’ambito dell’operazione “Maglio” condotta dalla Dda di Torino sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel basso Piemonte, e considerato dagli investigatori il capo della ”locale” di Novi Ligure.
Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Alessandria che ha accolto la proposta di sequestro fatta a inizio febbraio dalla divisione anticrimine della Questura di Alessandria. I beni mobili ed immobili si trovano tra Alessandria e la provincia di Reggio Calabria. Gli accertamenti sul patrimonio di Pronestì e dei suoi familiari, svolti in collaborazione con il Comando Provinciale della Guardia di Finanza, hanno permesso di ricostruire una fitta rete di depositi e titoli non direttamente intestati al soggetto principale, ma ai suoi familiari. Secondo gli investigatori gli elementi raccolti dimostrerebbero pero’ che tutti i beni siano riconducibili al boss.
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