Economia
De Tomaso, i cinesi non si presentano: ora per i lavoratori si prospetta la cassa per crisi aziendale
Nulla di fatto per la De Tomaso al ministero dello Sviluppo Economico: all’incontro il presidente della Hotyork Investment Group di Hong Kong, possibile acquirente dell’azienda, non si è presentato. E nonostante il legale dei cinesi, Simone Brambilla, fosse presente al tavolo ministeriale e abbia confermato l’interesse dei suoi clienti, la situazione resta nera, per i 900 addetti torinesi.
L’avvocato ha spiegato che le operazioni di acquisizione da parte del gruppo e l’aumento di capitale da 500 milioni non sono ancora stati chiusi, facendo praticamente sfumare così la possibilità di un ricorso alla cassa integrazione per ristrutturazione e profilando quella per crisi aziendale.
“Questa operazione di acquisizione – ha detto Giuseppe Anfuso della Uilm – sta andando troppo per le lunghe e non lascia pensare a prospettive positive di ripresa. Con la cig per crisi sarà difficile attivare i corsi di formazione che servono all’azienda per partire e soprattutto il sostegno al reddito durerà soltanto 12 mesi, e non due anni come sarebbe invece accaduto con la cassa per ristrutturazione: siamo delusi, è un grosso buco nell’acqua”.
Critica anche la Fiom, per bocca di Vittorio De Martino: “C’è una responsabilità oggettiva dell’azienda perchè a parole c’è l’intenzione di andare avanti, ma mancano gli impegni concreti. Adesso convocheremo le assemblee dei lavoratori con l’obiettivo di tutelare il reddito e di mantenere aperta l’ipotesi industriale”.
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