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La Regione Piemonte respinge tutti gli ordini del giorno per la stabilizzazione dei suoi precari

Redazione Quotidiano Piemontese

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Sono stati respinti tutti i cinque documenti, discussi nella seduta straordinaria del Consiglio regionale del 13 marzo, che chiedevano la stabilizzazione dei 204 lavoratori precari della Regione Piemonte i cui contratti termineranno a luglio e a dicembre 2012. I quattro ordini del giorno e la mozione erano stati presentati dalle forze di opposizione ed in particolare da: Gianna Pentenero (Pd), Monica Cerutti (Sel), Aldo Reschigna (Pd), Mercedes Bresso (Uniti per Bresso) e Andrea Stara (Insieme per Bresso).

Durante il dibattito in Aula, al quale hanno assistito numerosi precari coinvolti nella vicenda, è stata ricostruita la vicenda che vede coinvolte più di duecento persone che da anni lavorano in vari uffici regionali con contratti a tempo determinato. In favore di un loro percorso di stabilizzazione era stato presentato dalla Giunta regionale parecchi mesi fa un disegno di legge non ancora approdato all’esame dell’Aula consiliare.

I consiglieri di maggioranza intervenuti nel dibattito – Gianluca Vignale (Pdl) e Paolo Tiramani (Lega nord) – hanno sostenuto l’impossibilità di stabilizzare i precari regionali: “Le norme sono cambiate, la legge nazionale non permette più questo tipo di stabilizzazioni, noi gestiamo soldi pubblici e dobbiamo essere responsabili delle scelte che facciamo”. Secondo l’assessore al Personale, Giovanna Quaglia: “Alla fine di febbraio il Ministro della Funzione pubblica Patroni Griffi ha dato la propria disponibilità ad affrontare il problema per cercare di arrivare ad una soluzione. Se i colloqui con il ministero proseguiranno in maniera positiva, si potrebbe pensare ad una possibile proroga dei contratti in vista di un concorso ad evidenza pubblica a cui anche i precari possano partecipare”.

Molti consiglieri di opposizione che hanno preso parte alla discussione: Aldo Reschigna (Pd), Monica Cerutti (Sel), Wilmer Ronzani (Pd), Andrea Stara (Insieme per Bresso), Mino Taricco (Pd), Giovanni Negro (Udc), Eleonora Artesio (FdS), Mauro Laus (Pd), Gianna Pentenero (Pd). I consiglieri hanno sottolineato come questi lavoratori “abbiamo superato un concorso pubblico al termine del quale era stato ipotizzato un percorso di trasformazione del contratto di lavoro a tempo indeterminato. Inoltre essi sono stati formati appositamente e sono parte attiva da anni della macchina regionale ed assicurano lo svolgimento di numerose attività proprie dell’Ente che rimarrebbero senza personale”.

Monica Cerutti ha aggiunto: “Il Consiglio Straordinario è stato utile perché abbiamo ricevuto la notizia formale della disponibilità da parte del Governo e del Ministro, Patroni Griffi, ad approfondire la questione. Abbiamo anche registrato positivamente la disponibilità della Giunta a discutere della situazione che riguarda 208 lavoratori della Regione Piemonte. La Giunta ha sostenuto l’impossibilità a procedere alla proroga dei contratti senza il loro inquadramento in un percorso di stabilizzazione. Dunque non si è preso di fatto nessun impegno concreto. Ciò ha coinciso con la bocciatura di tutti gli ordini del giorno presentati dall’opposizione e la non assunzione di alcun atto. La disponibilità a parole deve avere anche un riscontro nei fatti”.

Davide Bono, capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle ha scelto di non intervenire nel dibattito: “Ho deciso personalmente di non intervenire nella seduta speciale del Consiglio Regionale straordinaria , per non strumentalizzare la difficile situazione lavorativa di 209 precari e loro famiglie. Di un problema lavorativo non vogliamo farne una becera campagna partitica. Che il partito democratico ed il pdl che sostengono Monti si impegnino a livello romano per modificare le leggi che tengono inchiodate le PA per l’assunzione di personale, con una deroga per tutti i precari che erano stati assunti secondo la legge Finanziaria 2007, che prevedeva il passaggio dal contratto a tempo determinato ad indeterminato dopo 3 anni. Nel frattempo la Giunta Regionale promuova al più presto una proroga dei contratti a tempo determinato”.

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