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Cronaca

Ucciso nel blitz inglese Franco Lamolinara, l’ostaggio italiano in Nigeria – video

Redazione Quotidiano Piemontese

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L’ingegnere di Gattinara Franco Lamolinara, rapito in Nigeria il 12 maggio 2011, è rimasto ucciso nel corso di un’operazione delle teste di cuoio nigeriane, con il sostegno operativo di quelle britanniche. Il blitz doveva servire a liberare Lamolinara e l’altro ostaggio, l’inglese Chris McManus, ma si è concluso con la morte dei due ostaggi. E’ stato il premier britannico David Cameron a dare la notizia al presidente del Consiglio Mario Monti, che ha ricevuto la telefonata questo pomeriggio, sull’aereo che lo riportava a Roma da Belgrado.

Franco Lamolinara, 47 anni era di Gattinara, viveva e lavorava in Nigeria da circa dieci anni. La moglie Anna, 45 anni, e i figli Nicole, 16 anni e Mattia 19 anni, vivono ancora a Gattinara e sono stati raggiunti dagli amici e i parenti dopo la tragica notizia.  Don Renzo Del Corno, parroco della chiesa di San Bernardo, commenta la tragica fine di Franco Lamolinara: “Si sperava e si pregava per una soluzione diversa, ora l’unica cosa sono silenzio e preghiera. I famigliari sono chiusi nel dolore, accanto a loro si stanno stringendo i parenti e gli amici più intimi”. Daniele Baglione, sindaco di Gattinara, ricorda’Eravamo molto fiduciosi. Non ce l’aspettavamo. La Farnesina ci aveva chiesto il riserbo e tutto il paese era riuscito a mantenerlo e a stringersi intorno alla famiglia. Proclameremo il lutto cittadino, Franco era una persona molto conosciuta e amata in paese.E’ una perdita per la nostra comunità”.

Dopo diversi mesi di silenzio ad agosto era stato inviato un video alla redazione dell’agenzia stampa France Presse di Abidjan. Nel filmato i due rapiti dicevano di essere nelle mani di Al Qaida.

Secondo la ricostruzione britannica gli ostaggi sono stati uccisi dai sequestratori e sarebbero stati trovati morti al momento dell’irruzione. I due ingegneri erano stati rapiti nel nord della Nigeria dalla foresteria dove alloggiavano. Fin dall’inizio era apparso un rapimento anomalo: nell’abitazione c’era un’ingente somma di denaro in contanti che non era stata presa dai banditi. Un collega tedesco dei due uomini era riuscito a scappare scavalcando una recinzione mentre un altro ingegnere nigeriano, era stato ferito da un colpo d’arma da fuoco. I due lavoravano per una società italiana, la Stabilini Visinoni Limited, impegnata nella costruzione di un edificio della banca centrale a Birnin Kebbi, capitale dello stato di Kebbi nell’estremo nord-ovest della Nigeria.

“Dopo mesi in cui non sapevamo dove fossero – ha detto il premier David Cameron parlando a Downing Street – abbiamo ricevuto informazioni credibili su dove si trovavano. Una finestra di opportunità si era aperta. Avevamo ragione di credere che le loro vite fossero in imminente e crescente pericolo. Insieme al governo nigeriano oggi ho autorizzato l’operazione con l’appoggio britannico. È con grande rammarico che devo annunciare che sia Chris che Franco hanno perso la vita. Stiamo ancora aspettando conferme dei dettagli ma dalle prime indicazioni sembra chiaro che entrambi siano stati uccisi dai loro sequestratori prima che potessero essere salvati”. L’operazione delle teste di cuoio in Nigeria “è stata avviata autonomamente dalle autorità nigeriane con il sostegno britannico, informandone le autorità italiane solo ad operazione avviata”. Lo si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi.

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