Cronaca
“Eletta con i voti della ‘Ndrina”: il Riesame punta il dito sull’ex assessore Caterina Ferrero
L’operazione Minotauro è quella che la notte del 7 giugno 2011 portò a 142 arresti nella provincia di Torino e Milano, con ramificazioni anche in Calabria. Storie di ‘ndrangheta e politica, voti di scambio, rapporti tra “famiglie”. Adesso sono arrivate le motivazioni della sentenza del Riesame che ha scarcerato l’ultrasettantenne Nevio Coral, ex sindaco di Leinì, nell’hinterland torinese:è agli arresti domiciliari con il divieto di comunicare con chiunque, dopo 8 mesi di carcere. Ma le accuse nei suoi confronti non sono cadute, anzi: “Il potere di Nevio Coral – scrivono i giudici – è davvero notevole. Sul piano pubblico egli è riuscito a far confluire i voti della ‘ndrangheta in proprio favore, del figlio Ivano e della nuora Caterina Ferrero per le elezioni regionali”.
“Nel corso del 2010 – secondo un dossier dei carabinieri – Coral ha mantenuto e coltivato rapporti con diverse locali della ‘ndrangheta e in particolare con Giovanni Iaria, gli Agresta di Volpiano, gli Zucco, i fratelli Macrina e Romeo. Con le organizzazioni territoriali dell’associazione malavitosa Coral ha un rapporto paritario, tale per cui è in grado di non subirne la capacità intimidatoria e può permettersi di scaricarne gli esponenti quando lo crede utile oppure mantenere nella misura che ritiene le promesse fatte loro”.
Secondo i giudici “il radicamento nel tempo e nello spazio dei rapporti fra Coral e la criminalità organizzata della zona a nord di Torino si è ampliato e consolidato”. Nei prossimi giorni il Riesame dovrà occuparsi anche di due altri arrestati dell’operazione Minotauro.
(leggi tutti gli articoli di QP su quell’inchiesta)
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