Ambiente
“Città a misura di bicicletta”: un manifesto per salvare i ciclisti
Per primi ci hanno pensato i londinesi del Times, seguiti a ruota (è proprio il caso di dirlo) da blogger e da diversi quotidiani italiani. Tutto è nato tre mesi fa, quando una giornalista del giornale inglese è stata investita da un camion mentre andava in redazione con la sua bicicletta, e questo ha acceso una lampadina d’allarme nella testa di molti inglesi. Soprattutto perchè se si vanno a leggere i numeri, sono impietosi: 1.257 ciclisti uccisi sulle strade negli ultimi dieci anni. E allora i suoi colleghi hanno deciso di lanciare un manifesto, che impazza sui social network. In Italia – paese dove spesso mancano infrastrutture adatte per gli amanti delle due ruote – i numeri sono tremendi: i ciclisti morti nello stesso periodo preso in esame sono 2.556 (dati Istat).
Ecco perchè – nel suo piccolo, piccolissimo – anche QP ha deciso di aderire alla campagna del Times diffondendo gli 8 punti del manifesto per “salvare i ciclisti”:
- Gli autoarticolati che entrano in un centro urbano devono, per legge, essere dotati di sensori, allarmi sonori che segnalino la svolta, specchi supplementari e barre di sicurezza che evitino ai ciclisti di finire sotto le ruote.
- I 500 incroci più pericolosi del paese devono essere individuati, ripensati e dotati di semafori preferenziali per i ciclisti e di specchi che permettano ai camionisti di vedere eventuali ciclisti presenti sul lato.
- Dovrà essere condotta un’indagine nazionale per determinare quante persone vanno in bicicletta in Italia e quanti ciclisti vengono uccisi o feriti.
- Il 2% del budget dell’Anas dovrà essere migliorata e la sicurezza dei ciclisti deve diventare una parte fondamentale dei test di guida.
- La formazione dei ciclisti e autisti deve essere migliorata e la sicurezza dei ciclisti deve diventare una parte fondamentale dei test di guida.
- 30 km/h deve essere il limite di velocità massima nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili.
- I privati devono essere invitati a sponsorizzare la creazione di piste ciclabili e superstrade ciclabili prendendo ad esempio lo schema di noleggio bici londinese sponsorizzato dalla Barclays.
- Ogni città deve nominare un commissario alla ciclabilità per promuovere riforme.
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