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Biella

Biella eccellenza mondiale contro i tumori infantili

Redazione Quotidiano Piemontese

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 Manca solo il sì del Consiglio comunale. Poi la fondazione Tera potrà posare il primo mattone del polo sanitario iper moderno da 70 milioni di euro per la cura dei tumori infantili con terapie radio non convenzionali. Un’eccellenza unica al mondo, capace di curare 400 bambini l’anno con l’adroterapia, una tecnica iperavanzata di bombardamento delle cellule cancerogene.

La variante al piano regolatore che dà il via libera all’operazione sbarca in aula martedì. E c’è da scommettere che il voto sarà unanime, proprio com’era stato quello in occasione della prima lettura lo scorso ottobre.  

Il centro medico sorgerà su un’area da 100 mila metri quadrati alle porte della città, in via Cottolengo, donata al Comune dalla società Athena. Che in cambio gestirà i 12 mila metri quadrati di strutture residenziali e commerciali che sorgeranno intorno al centro medico.

Il progetto è rimasto sotto osservazione per gli ultimi due mesi superando le analisi delle associazioni ambientaliste. E alcune raccomandazioni sono state recepite dal piano regolatore.

Il dubbio maggiore si nasconde proprio nella delibera che rivede i criteri per gli insediamenti commerciali da approvare contestualmente alla variante. Che prevede di riconvertire 12 mila metri quadrati di volumetrie intorno alla struttura sanitaria in alberghi, negozi e appartamenti.

Secondo Legambiente il Comune sbaglia a non sottoporre l’operazione a una valutazione ambientale strategica per limitare il consumo del suolo. E anzi: liberando i limiti alle volumetrie per la struttura medica e innalzando il limite massimo di altezza da10 a18 metrinon fa altro che coprire l’intenzione di cedere più spazio agli insediamenti commerciali.

Da palazzo Oropa assicurano che il solo edificio cui sarà consentito di raggiungere i18 metrisarà la torre che conterrà le apparecchiature nucleari per le terapie, le cui dimensioni sono prescritte dall’Unione europea e non trattabili. E il resto del complesso non supererà i12 metri.

Gli ambientalisti hanno anche proposto di modificare il progetto, spostando il polo Tera nella vicina area del Villanetto, fra il Cottolengo e la zona dove sorgerà il futuro ospedale di Biella. Riconvertendo il vecchio rudere dell’ex laboratori di sanità pubblica e dando vita, nella zona già urbanizzata, a una cittadella sanitaria. Un’ipotesi cui si sono opposti i vincoli che bloccano i lavori al Villanetto e lo spettro di una partita burocratica troppo lunga conla Regione, proprietaria dell’edificio.

Tra le osservazioni promosse, quella di Legambiente che suggerisce di realizzare una pista ciclabile che corre lungo l’area, su via Sandigliano, e quella della stessa fondazione Tera: togliere i limiti massimi alle cubature destinate all’attività sanitaria. Per i progettisti è una questione tecnica e lascia loro mano libera nel caso di eventuali modifiche al disegno originario. Ma tecnicamente lo svincolo potrebbe essere il passepartout per le speculazioni, regalando spazio a chi lì intorno costruirà per fare business.

Un rischio che l’amministrazione prova a arginare fissando a6000 metri quadratiil tetto massimo da destinare agli spazi commerciali e a quelli residenziali. E svincolando i limiti per la metratura del polo medico. Che in caso di necessità potrà sottrarre spazi agli altri due.

Se martedì il Consiglio, come pare scontato, approverà la variante al piano regolatore, Tera potrà presentare il piano particolareggiato e, ottenuto il via libera, aprire i cantieri. Per la costruzione del polo sanitario si stima occorreranno 4 anni.

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