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Cronaca

Blitz contro il movimento: la conferenza stampa dei No Tav e le reazioni della politica

Redazione Quotidiano Piemontese

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Dopo il blitz delle forze dell’ordine contro alcuni esponenti del movimento No Tav, i militanti valsusini hanno convocato una conferenza stampa per spiegare le loro ragioni. Durante l’operazione sono stati effettuati una quarantina di arresti in relazione agli incidenti avvenuti il 3 luglio a Chiomonte contro il cantiere della Torino-Lione.

La registrazione della Conferenza Stampa

Alberto Perino, il leader storico del movimento, ha ovviamente criticato il blitz: “E’ un’operazione mediatica per dividere il movimento in buoni e cattivi e per colpire la protesta sociale che sta dilagando in tutta Italia. Il governo Monti ha voluto dare un messaggio contro chiunque voglia contestare questa manovra”.

Guido Fissore, il consigliere comunale di Villarfocchiardo arrestato oggi nell’ambito dell’operazione coordinata dalla Procura di Torino per gli scontri durante le manifestazioni della scorsa estate in Val di Susa, sarebbe stato riconosciuto mentre, armato di stampella, colpisce diverse volte due agenti di polizia. L’episodio è riportato nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Torino, Federica Bompieri. Fissore, 66 anni, sarebbe stato infatti identificato mentre, il 27 giugno scorso alla Maddalena di Chiomonte, con un foulard sul volto, colpiva “ripetutamente con una stampella, utilizzata come bastone, due agenti della polizia di Stato”. Tra gli episodi contestati al consigliere comunale anche il lancio di secchi di vernice rossa, letame, pietre, petardi, bombe carta estintori e altri oggetti contundenti, verso le forze dell’ordine, ferendo, in concorso con altre persone ancora non identificate, quattro agenti del Reparto mobile di Padova.

A ROMA. Decine di persone, tra cui alcuni studenti, hanno occupato il tetto dell’edificio dove si trovano uffici della sede centrale delle Fs, a Castro Pretorio, per protestare contro gli arresti. Gli occupanti chiedono “l’immediata scarcerazione dei 26 arrestati, tra cui due romani: uno studente della Sapienza e un esponente dei movimenti per il diritto all’ abitare”.

LE REAZIONI. ”L’operazione della Digos e della Procura di Torino contro i No Tav rappresenta la miglior risposta contro chi ritiene di far prevalere le proprie ragioni con la violenza e le devastazioni. Siamo già pronti a intraprendere, nelle sedi processuali, le opportune azioni di risarcimento a tutela del personale di polizia”. E’ quanto afferma Nicola Tanzi, segretario generale del Sap, sindacato autonomo di polizia. ”E’ appena il caso di ricordare – dice Tanzi – che la scorsa estate i No Tav causarono il ferimento di oltre 200 operatori delle forze dell’ordine, trasformando la Val di Susa in un campo di battaglia”.

“Non faccio nomi ma dalle prime notizie uscite su organi di stampa ho letto che si fa riferimento a ex brigatisti coinvolti. Il terrorismo non ha assolutamente nulla a che vedere con i fatti pur gravi di cui stiamo parlando e ci stiamo occupando”. Così il procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli, in una conferenza stampa subito dopo i 41 arresti eseguiti nei confronti di altrettanti esponenti del movimento: “E’ un’operazione che riguarda 41 persone, per 25 di queste il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere, e solo tre sono della Valsusa. Sbaglia chi pensa che questa operazione è contro la Valsusa, contro il movimento No Tav e contro le manifestazioni di dissenso mantenute nella legittimità della legge. E’ un’operazione che riguarda esclusivamente fatti di reato e singoli soggetti individuati sulla base di personali responsabilità. La Procura sta valutando anche le denunce pervenute da parte dei manifestanti No Tav su alcuni fatti che avrebbero coinvolto le forze dell’ordine durante le manifestazioni, perchè è suo compito verificare violazioni di legge a chiunque riferite. Se verranno accertate delle violazioni saranno perseguite”.

“Gli arresti di oggi dimostrano quanto noi da tempo diciamo e cioè che questo pseudo movimento rappresenta sempre meno la vera popolazione della Val di Susa, ma vive sempre più di pericolosi sbandamenti eversivi”. Così in una nota il presidente del gruppo regionale della Lega Nord, Mario Carossan secondo cui “più che un movimento, i No Tav oggi sono uno strumento in mano ai professionisti della violenza, gente che di certo ha fini diversi rispetto al futuro delle nostre valli”.

“Piena soddisfazione per la vasta operazione attuata dalle forze dell’ordine e dalla magistratura nei confronti di alcuni responsabili dei violenti assedi ai cantieri di Chiomonte dell’estate scorsa”. Così in una nota il vice coordinatore del Pdl del Piemonte, Agostino Ghiglia.

Secondo il deputato piemontese del Pd Stefano Esposito, da sempre a favore dell’opera, “l’eccellente operazione compiuta dalle forze dell’ordine ha fatto cadere il castello di menzogne e ipocrisie attraverso le quali i No Tav hanno voluto accreditarsi agli occhi dell’opinione pubblica come un movimento di non violenti in lotta per la salvaguardia dell’ambiente incontaminato della loro Valle contro le mire conquistatrici del capitale globale. Il pedigree degli arrestati è molto preciso: tutti bravi ragazzi con il vizietto di praticare il tiro al poliziotto”.

“Mentre si auspica che le persone coinvolte in arresti e fermi possano dimostrare la loro estraneità a comportamenti perseguibili, si sottolinea come ripetutamente la rappresentazione della resistenza alla realizzazione della Tav continui a privilegiare la critica alle forme di lotta, evidentemente sottolineandone gli aspetti più acuti, anziché la centralità delle ragioni del movimento e l’indisponibilità all’ascolto da parte dei soggetti istituzionali e gestionali deputati alla realizzazione dell’opera”, dice Eleonora Artesio, capogruppo regionale della Federazione della Sinistra.

“Gli arresti di stamane sono l’ennesimo tentativo di ridurre il movimento No tav ad un problema di ordine pubblico al fine di dividerlo e delegittimarlo. E’ l’ennesimo punto di continuità tra il governo Berlusconi e il governo Monti: non si riconoscono le ragioni di chi protesta, non si tratta, ma si agisce militarmente, si determina un clima di tensione e poi si processa sulla base degli scontri che avvengono”. Lo dice in una nota il segretario di Rifondazione comunista Paolo Ferrero.

Anche i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle sono intervenuti sulla vicenda: “Questa mattina all’alba è partita l’ennesima operazione di repressione spettacolarizzata contro il movimento No Tav ad uso e consumo dei media. Sottolineando che riteniamo questo tipo di azioni di mera valenza politica più che giudiziaria, vogliamo ricordare come la casta, sempre attenta a reprimere il dissenso popolare, poche settimane fa abbia invece impedito l’arresto preventivo di Cosentino, sospettato di collusione camorrista. Questi sono i classici arresti ad orologeria: arrivano a destinazione nel momento in cui le amministrazioni locali e i comitati stanno organizzando una manifestazione che sancisca l’unione di intenti che li accomuna contro lo sperpero di denaro pubblico e la distruzione del territorio”.

Andrea Buquicchio, capogruppo Idv in Consiglio regionale: “Occorre prendere le distanze dai violenti, isolandoli e dimostrando all’opinione pubblica che sono una minima parte di coloro che si oppongono all’alta velocità. Gli arresti di questa mattina non dovranno incidere sulla manifestazione di sabato prossimo in programma a Torino. Sono convinto che il movimento No Tav saprà ancora una volta dimostrare la propria connotazione pacifica”.

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