Ambiente
Il “caso” Costa Concordia. Perdita di tutto il carburante in due giorni
Tutto il carburante della Costa Concordia, affondata al largo dell’isola del Giglio, in Toscana, uscirà in due giorni a livello della superficie dell’acqua con un margine di errore della previsione del 15%. Sono i dati della simulazione del Cnr-Isti di Pisa, istituto di scienze e tecnologie del centro nazionale ricerche, effettuata sulla base di un modello matematico originale secondo cui la nave, in 24 ore, tra vento e moto ondoso, rilascerà lo 0,014 m3/s di combustibile.
Le particelle di questo combustibile che raggiungono la riva vengono di nuovo riversate in mare invece di essere sottoposte a spiaggiamento o scomparire e ciò a causa della particolare conformazione costiera del Giglio, di tipo roccioso.
Lo studio in questione fa parte del progetto europeo Argomarine (automatic oil spill recognition and geopositioning integrated in a marine information system) per lo sviluppo di un sistema integrato per il monitoraggio degli eventi di traffico e inquinamento marino dovuto a navi e imbarcazioni che viaggiano in zone sensibili come quelle del parco nazionale dell’arcipelago toscano e del parco nazionale di Zacinto.
Il traffico navale che ogni giorno attraversa il bacino del Mediterraneo è di 2mila traghetti, 1.500 navi merci e 2mila imbarcazioni commerciali di cui 300 sono navi cisterna (il 20% della quantità mondiale del traffico di petrolio del mare), che trasportano più di 350M tonnellate di petrolio all’anno (8M barile al giorno).
Tale monitoraggio è attuato attraverso una rete di comunicazione ad alta velocità che convoglia dati ambientali ottenuti da sensori diversi (iperspettrali, termici, acustici, nasi elettronici) montati su satelliti, aerei, navi, boe, robot sottomarini autonomi.
I dati vengono raccolti ed elaborati, ma sono gestiti anche modelli di eventi critici e post-incidente (ad es. sversamento in mare di sostanze inquinanti) fornendo strumenti di supporto alle decisioni per favorire l’intervento delle autorità preposte. Ora, l’istituto si occupa della Costa Concordia fornendo informazioni sullo scenario futuro della nave in mare.
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