Asti
In sciopero i tassisti italiani ma Confartigianto Taxi non scende in piazza
E’ difficile trovare un taxi in questi giorni. Le liberalizzazioni del Governo Monti fanno discutere e, mentre si tenta si “salvare l’Italia” anche i tassisti si mobilitano per difendere le proprie posizioni in merito alla liberlizzazione della licenza dei taxi. Scendono in strada, oggi, quelli di Roma che dico no alla manovra economica, ma anche in altre grandi città, come Milano, Roma, Napoli si fa fatica a trovare un taxi e i posteggi restano vuoti. Ad Asti la situazione è diversa, almeno per il momento.Le auto bianche si affollano nelle strade, ma non per le corse dei clienti, per manifestare il proprio dissenso alle liberalizzazioni che riguardano la categoria dei tassisti e gli scioperi potrebbero proseguire nei prossimi giorni.
“Abbiamo scelto la strada più difficile, quella del confronto con il Governo su proposte per difendere e sviluppare il settore del trasporto taxi e per qualificare il servizio a vantaggio degli utenti”. Così si esprime Fabio Parigi, presidente di Confartigianato Taxi che ribadisce la decisione della sua associazione di non aderire all’iniziativa di protesta indetta dalle altre sigle di rappresentanza dei tassisti. Anche ad Asti la situazione si mantiene tranquilla.
“Siamo consapevoli – sottolinea Parigi – delle difficoltà e delle preoccupazioni dei nostri imprenditori, ma proprio per questo crediamo sia necessario far prevalere il senso di responsabilità, impegnandoci a trovare soluzioni nell’ambito dell’interlocuzione con i rappresentanti dell’Esecutivo. Questa nostra linea di condotta ha già dato buoni frutti negli anni scorsi, in occasione di analoghi interventi del Governo riguardanti la nostra categoria. La mobilitazione e la battaglia di Confartigianato Taxi per difendere il futuro degli imprenditori continua con le armi della proposta e del confronto, anche con i rappresentanti dei consumatori per arrivare ad una posizione condivisa da sottoporre all’Esecutivo”.
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