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Spettacolo

Dal centro giovanile in zona Parella alla finale di X-Factor: ecco la storia dei Moderni

Redazione Quotidiano Piemontese

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Sono arrivati in alto. Molto in alto: il percorso artistico li ha condotti alla finale di X-Factor. Forse nemmeno loro se l’aspettavano, quando provavano al Bellarte, il centro di protagonismo giovanile che li ha fatti incontrare, nel cuore del quartiere Parella a Torino. Parliamo dei Moderni, la formazione composta da Broad, Cata, Lead e Liza (al secolo  Fabio Perretta, Marco Musarella e i due fratelli Celeste e Placido Gugliandolo). Ironici, “squattrinati” (come loro stessi si definiscono) questi “twenty-agers” innamorati della musica black hanno affrontato il duro percorso di X-Factor e ora si preparano per l’ultima sfida.

Basta un’occhiata al profilo dei ragazzi (nati tra Torino e Moncalieri) per scovare un legame forte con la loro terra. Marco scrive che il suo luogo preferito è Madonna di Celle a Trofarello: un posto che evidentemente gli ricorda momenti sereni passati con amici e compagni di scuola. Celeste dice che, se non fosse stato per la scuola del Teatro Stabile di Torino, a quest’ora probabilmente lavorerebbe come chimico. E tra i punti di riferimento musicale della band ci sono i OneMic, due rapper cresciuti all’ombra della mole che si sono imposti durante gli Mtv Days 2011. Al centro Bellarte questi giovani artisti devono molto: e non è un caso se spesso lo citano nelle interviste. Gestito dall’associazione Tedacà (Teatro Danza Canto) e dalla circoscrizione quarta, il centro si trova in via Bellardi 116 ed è una risorsa preziosa per la cultura giovanile. Lì è possibile frequentare corsi di teatro, musica e danza, seguire laboratori, partecipare a un fitto cartellone di eventi artistici multidisciplinari, all’insegna della contaminazione. Le proposte sono di qualità, come conferma l’exploit del Moderni a X-Factor, un talent show con contenuti e messaggi a volte discutibili, ma con un livello musicale indubbiamente elevato.

Così, dopo un percorso accidentato fin dal nome (al casting si erano presentati come Free Chords, ma poi i giudici avevano criticato il nome anglofono e chiesto che il gruppo cambiasse ‘identità’) Broad, Cata, Lead e Liza arrivano in finale portandosi dentro un po’ di Torino e  ricordando quando “provavamo nei luoghi più impensabili: la prima volta è stata in un bagno, poi in scantinati e parcheggi della periferia”. Intanto al centro Bellarte ci si organizza per seguirli e votarli. Giovedì 5, data della finale, è stata organizzata una serata ad hoc, con appuntamento alle 20, cena “per tutti i palati” e diretta su Sky.

Il video di presentazione dei Moderni

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