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Piemonte: addizionale Irpef allo 0.3% per redditi superiori 15mila euro

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il Consiglio regionale del Pienonte  ha approvato oggi con 33 sì, 14 no, 2 astenuti,  il provvedimento sulle addizionali regionali Irpef per il 2012, adeguandosi alle nuove disposizioni in materia introdotte con il decreto legge Monti del 6 dicembre. La norma prevede che l’aliquota dell’addizionale regionale sia pari a zero sui redditi fino a 15mila euro , pari allo 0,3% sui redditi superiori a 15mila e fino a 22mila euro e dello 0,5%  sui redditi superiori a 22mila euro. Gli emendamenti presentati dai consiglieri di opposizione Cerutti, Artesio, Bono, Biolè, Buquicchio per introdurre aliquote intermedie o ampliare la fascia reddituale soggetta all’aliquota intermedia sono stati respinti.  Per l’assessore al Bilancio, Giovanna Quagliasi tratta di ”un provvedimento necessario stabilito dalla recente manovra Monti. La norma nazionale consentirà alla Regione di lavorare fin dal 2012 sulla revisione delle aliquote regionali, con possibilità di applicazione a partire dal 2013, anche in considerazione delle detrazioni che le Regioni possono prevedere, ad esempio per le famiglie.

Critiche le opposizioni. Per Andrea Buquicchio, capogruppo Idv al Consiglio del Piemonte “Nel provvedimento approvato dalla maggioranza non c’è nessuna tutela delle fasce deboli. Si doveva invece ridurre l’imposta Irpef sui redditi inferiori a 20 mila euro e aumentare la tassazione su quelli più elevati. Mai come in questo momento si deve far pagare di più a chi ha entrate maggiori. Dovrebbe essere questa la linea da seguire, come peraltro auspicata da diverse forze politiche di maggioranza e di opposizione. In un momento di grave crisi economica sarebbe stato un segnale di attenzione nei confronti delle fasce deboli della nostra Regione. La posizione assunta dalla Giunta regionale non va sicuramente nella direzione della tanto declamata equità sociale”.

“Questa mattina ho presentato una proposta di emendamento al disegno di legge regionale del mantenimento dell’aliquote Irpef per neutralizzare l’effetto a livello regionale dell’aumento dell’addizionale irpef regionale dello 0,33% prevista per tutti i redditi dalla manovra Monti. Volevo intervenire almeno sui redditi dai 15 ai 20 mila euro, visto che lo scaglione più basso è già esente”.

Davide Bono del Movimento 5 Stelle ricorda: ” Ho chiesto di estendere l’aliquota 0% fino a 16 mila euro, di ridurre l’aliquota Irpef regionale dallo 0,3 % rispettivamente allo 0,1% dai 16 ai 18 mila euro e allo 0,2% dai 18 ai 20 mila. L’emendamento avrebbe portato ad un minore pressione di circa 20-30 euro a dichiarante (che su redditi mensili di 900-1000 euro sono significativi) e ad una riduzione di gettito per la Regione, con la simulazione redditi del 2009, di circa 15 milioni di euro; somma che la Regione potrebbe agevolmente reperire in altre voci di bilancio senza dover semprecolpire i più deboli. La Giunta ha dato parere negativo, sostenendo di voler lavorare a possibili modifiche delle aliquote regionali solo dal prossimo anno con effetto dal 2013, e l’emendamento è stato respinto. La Regione avrebbe dovuto dare un segnale forte, limitando un poco gli effetti devastanti dei combinati delle manovre Berlusconi e Monti che graveranno per una media di oltre 3000 euro a famiglia”.

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