Asti
Per combattere la crisi bisogna mettersi in proprio. Ecco come!
“Un uomo senza lavoro è un uomo senza dignità“. Sono le parole di Marco Versè, assessore al lavoro della Provincia di Asti, pronunciate durante il convegno sull’ “autoimpiego”, ovvero la capacità di creare un’impresa propria, di lavorare in proprio in un momento storico così difficile. Sogno di molti, realizzazione di pochi, soprattutto in questo periodo economico. L’argomento è stato dibattuto, nei giorni scorsi, in Provincia, nel convegno “Crea la tua impresa: un’opportunità per fronteggiare la crisi occupazionale”, promosso dall’assessorato al lavoro.
Rappresentanti della Regione, dell’università e nuovi imprenditori, tra cui molti giovani, hanno apportato la propria esperienza alla riunione.
“Stiamo vivendo momenti difficili – afferma Versè – ai quali la nostra amministrazione offre risposte, attraverso la creazione di opportunità per chi, estromesso dal mondo del lavoro, cerca di costruirsene un altro. Anche nella peggiore delle crisi, rimane qualche opportunità”.
Il progetto dello sportello impresa, finanziato attraverso il Fondo Sociale Europeo 2007-2013, ha al suo attivo due anni di attività, durante i quali mille persone, circa vi si sono rivolte, più di cinquanta hanno avviato attività, altrettante sono in procinto di intraprendere la propria strada.
“Risultati più che soddisfacenti – commenta Versè – tenendo conto che molti dei nuovi titolari d’impresa sono giovani”.
Sessantatre progetti d’impresa sono stati ritenuti validi e fattibili dai tecnici dello sportello. La maggioranza riguarda il commercio (24%) e i servizi alla persona (20%). Numerosi anche quelli del settore edile e dell’impiantistica (17%) e dei servizi all’impresa (11%). Gli altri progetti riguardano il turismo, la gastronomia, le agenzie di viaggio, i servizi alberghieri, la produzione alimentare. Cinquantasei le aziende nate con il servizio provinciale: di queste, ventisei sono imprese femminili.
Nella foto: Marco Versè con i rappresentanti della Regione, Susanna Barreca e Massimiliano Grasso.
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