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Alessandria

Davide Bono: a Casale Monferrato una vergogna

Redazione Quotidiano Piemontese

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Davide Bono, capogruppo regionale Movimento 5 Stelle in Regione Piemonte ha pubblicato una nota in cui parla di compravendita del silenzio vergognosa a Casale dopo la decisione del consiglio comunale e ha annunciato che  martedì presenterà in consiglio regionale un ordine del giorno di censura del comportamento del Sindaco, della sua Giunta e di tutta la maggioranza di Casale Monferrato. Bono ha scritto:  “Vergogna! Non posso che provare questo sentimento per il Sindaco, la Giunta e la maggioranza di Casale Monferrato che ha accettato l’offerta indecente del magnate svizzero Stephan Schmidheiny, di 18,3 milioni di euro a fronte del ritiro della costituzione a parte civile del Comune e la rinuncia a intraprendere, in futuro, qualsiasi azione legale.  Da ieri sera, quando il Comune ha approvato la delibera di ritiro da parte civile, restano più sole le oltre 6mila parti civili opposte nel processo penale a carico dei vertici della Eternit, rappresentanti le oltre 3mila vittime dell’amianto negli stabilimenti italiani della multinazionale Eternit, a Rubiera, Bagnoli e Casale Monferrato.

Manco a dirlo, Casale è di gran lunga il più toccato, con finora circa 1.500 morti (e 50 nuovi casi l’anno) di mesotelioma pleurico su una popolazione attuale di circa 35mila persone, e quindi ancora più grave è il gesto del Comune. Il processo Eternit, come quello Thyssenkrup, potrebbe fare scuola, se Guariniello, come chiesto nell’ultima arringa, otterrà una condanna a 20 anni per i vertici della multinazionale svizzera-belga, rea di avere nascosto la pericolosità dell’amianto ai suoi lavoratori, dimostrando una “significativa capacità a delinquere” con premeditazione.

Aspettiamo quindi insieme ai familiari delle vittime il 13 febbraio, data in cui il presidente del tribunale, Giuseppe Casalbore, ha aggiornato il processo, consci che una buona classe politica dovrebbe ascoltare le voci della cittadinanza e camminare insieme ad essa e non porsi contro di essa, rifiutando offerte danarose che appaiono una compravendita mafiosa del silenzio più che una scelta ragionata e condivisa.  Non tranquillizza infatti il lancio di una Commissione “non politica” per controllare il corretto utilizzo dei 18 milioni per l’eliminazione del polverino ancora presente in città. Quei soldi i cittadini non li vogliono, pagano le tasse per avere servizi ed essere tutelati dai propri rappresentanti e non per essere venduti al magnate di turno”.

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