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Tensione davanti all’Unione Industriale durante la trattativa Fiat-sindacati

Redazione Quotidiano Piemontese

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Attimi di tensione davanti alla sede dell’Unione industriale di Torino dove è iniziatala trattativa per il nuovo contratto Fiat. Grida e insulti si sono levati dal presidio dei Cobas dirette al presidio dei sindacalisti del fronte del sì, e ai rappresentanti delle delegazioni sindacali entrati per il tavolo negoziale, tra cui il segretario della Fismic, Roberto Di Maulo e quello della Fiom, Maurizio Landini. Davanti all’Unione Industriale si trovano due presidi : quello promosso dai sindacati firmatari dell’intesa, Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione quadri  e il presidio promosso da Cobas e Ubs contro l’intesa. Presenti anche i delegati Fiom, che però dopo le tensioni della scorsa settimana non hanno organizzato alcuna manifestazione. I Cobas hanno gridato ”vergogna” e ”venduto” e hanno anche tentato di forzare le transenne messe dalla polizia per impedire l’accesso alla palazzina. Il tentativo è stato bloccato dalle forze dell’ordine che hanno indossato caschi e scudi per calmare gli animi. Un esponente dei Cobas ha buttato a terra una bandiera della Fismic.

LE PAROLE DI LANDINI. La Fiom proporrà martedì alla direzione nazionale di estendere ad otto ore lo sciopero di quattro già proclamato per il prossimo 16 dicembre contro l’estensione dell’accordo di Pomigliano a tutti gli stabilimenti italiani del gruppo. Ad annunciarlo è stato lo stesso segretario generale dei metalmeccanici della Cgil, che a margine della ripresa della trattativa tra Fiat e sindacati all’Unione industriale di Torino ha sottolineato: “Si tratta di una manovra che colpisce pesantemente il lavoro e non è vero che il nostro sistema pensionistico necessita di ulteriori tagli. Non abbiamo bisogno che siano Fim e Uilm a dirci che la manovra non va bene, per questo domani sera chiederò alla direzione nazionale di estendere a otto ore lo sciopero generale di quattro ore già proclamato per il 16 dicembre”.

Sulle trattative con il Lingotto Landini è stato netto: ”Partecipiamo al tavolo con le nostre idee e valuteremo cosa succederà. Di sicuro non abbiamo firmato Pomigliano e non abbiamo intenzione di firmare la sua estensione. Stiamo constatando che una trattativa non c’è. La Fiat ha già deciso che estenderà il modello di Pomigliano, siamo addirittura al fatto che adesso nemmeno i delegati sindacali possono partecipare. Questo per Fiat è coerente, perchè per lei non c’è nulla da discutere – ha aggiunto Landini – noi, invece, continuiamo a considerare grave questo accordo sia perchè cancella il contratto nazionale, sia perchè è basato sull’esclusione dei sindacati che non piacciono alla Fiat. Questo è un fatto contro le libertà sindacali. Vorrei far notare che siccome parlano di tirannia di una minoranza non mi pare che abbiano chiesto agli 87mila dipendenti a cui oggi viene applicato il contratto nazionale se loro sono d’accordo o no: la domanda che mi faccio chi ha dato a Fim e Uilm il mandato di estendere il contratto?”.

LE APERTURE (SULLO SCIOPERO) DELLA FIM. “Entro mercoledì faremo due ore di sciopero che abbiamo già proclamato contro la manovra. Verosimilmente le faremo con la Uilm e siamo disponibili a farlo insieme alla Fiom se ce lo chiederà”. Così il segretario nazionale della Fim Bruno Vitali in merito alla fermata annunciata per protestare contro la manovra varata domenica pomeriggio dal governo Monti.

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