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Ambiente

Previsioni maltempo. Gli astigiani vogliono conoscere lo stato degli argini del fiume Tanaro

Redazione Quotidiano Piemontese

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Procurato allarme, reato penale e “sciacallaggio informativo”. Con queste parole Giorgio Galvagno, sindaco di Asti, si riferisce a chi, tra la popolazione astigiana, stia diffondendo, in questi giorni, panico per le potenziali conseguenze del maltempo che, secondo le recenti previsioni metereologiche è dietro l’angolo.

Gli astigiani chiedono rassicurazioni al Comune di Asti sullo stato del fiume Tanaro, tra i primi ad ingrossarsi all’arrivo delle piogge.

Che abbia già fatto danni in passato non è un mistero e all’alluvione del 1994 ne è un triste esempio. Sono trascorsi 17 anni e il ricordo è ancora vivido. 68 vittime, migliaia di miliardi di lire di danni, un’ondata di acqua e fango che travolse la regione.

Oggi, si tenta di correre ai ripari prima, forti dell’esperienza passata. Secondo l’Amministrazione locale non ci sono timori che facciano ritenere pericoloso il Tanaro.

Il Comune di Asti, nell’ambito dell’adeguamento del piano regolatore al piano di assetto idrogeologico, dispone di studi effettuati dai suoi consulenti sulla pericolosità dei diversi corsi d’acqua del territorio comunale.

Gli esami idraulici utilizzati derivano da 16 anni di continui approfondimenti e tarature dei modelli di simulazione, sia idrologici che idraulici, messi a punto da professionisti di cui si avvale l’Amministrazione astigiana per le analisi post alluvione 1994, per la costruzione degli argini del Tanaro, del ponte di corso Savona, e per il preannuncio delle piene sul guado con un elevato grado di precisione.

Dagli studi si evince che gli argini, nel territorio di Asti, sono sicuri, pertanto il fiume Tanaro risulta in condizioni di sicurezza anche per portate di eventi catastrofici superiori a quelle del 5 novembre 1994.

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