Piemonte
Tagli regionali alla scuola, i sindacati chiedono tempo: “Nel 2012 si realizzi il 20% del piano”
Dopo l’approvazione del piano di dimensionamento scolastico regionale, mercoledì mattina l’assessore ai Servizi educativi del Comune di Torino, Maria Grazia Pellerino, ha illustrato ai presidi delle scuole cittadine una “simulazione” di quello che potrà succedere nell’immediato futuro.? Per Teresa Olivieri, segretario Cisl Scuola, l’elemento positivo della simulazione del Comune è di “aver ipotizzato un piano complessivo, come se si dovesse fare l’anno prossimo: da 70 istituzioni scolastiche – 31 primarie, 18 medie e 21 comprensivi esistenti – si arriverebbe a 52 nuove. Di queste, 6 sarebbero comprensivi esistenti, 13 modificati e 33 nuovi”.
Ma – ha aggiunto la sindacalista – “il criterio numerico non può bastare. Nel distretto 2, Santa Rita, per esempio, si costituirebbero 5 istituti, uno dei quali con 1440 iscritti, due da 1300 e due da 1200, mentre la Regione indica 1200 come massimo. Poi, i modi di accorpamento non tengono conto della continuità, dei flussi di iscrizioni dalle elementari alle medie, dei progetti didattici. Ci sono casi in cui a un’elementare con 150 allievi si unisce a una media da 700: non ha senso. Per questo occorre lavorare con calma. Per l’anno prossimo chiediamo sia realizzato solo il 20% indicato dal piano regionale”.
Nel frattempo i tagli della giunta Cota hanno colpito anche gli educatori professionali, cancellando la formazione e togliendo – dopo dieci anni di attività – i finanziamenti ai tirocini del corso di laurea. I 150 iscritti l’anno dovranno farsi bastare le lezioni teoriche: per loro non sarà più possibile fare esperienza sul campo nelle 250 sedi piemontesi degli oltre cinquanta tra enti pubblici e privati.
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