Economia
La Fiat presenta la nuova organizzazione sempre più lontana da Torino
La Fiat vara la nuova struttura organizzativa e accelera l’integrazione con Chrysler. Dopo l’acquisizione della maggioranza azionaria del colosso americano la società annuncia la formazione del Group Executive Council, il più alto organismo decisionale in Fiat dopo il Consiglio di Amministrazione. Sergio Marchionne guiderà tutto il gruppo e avrà la responsabilità del Nord America, Gianni Coda l’Europa, l’Africa e il Medio Oriente, Cledorvino Belini l’America Latina e Michael Manley l’Asia.
Secondo Marchionne: “Oggi è il momento giusto per accelerare nell’integrazione Fiat-Chrysler. Queste nomine nel Gec sono il risultato di un profondo processo di valutazione delle competenze tecniche e di leadership delle persone. Altrettanto importante è il fatto che riflettono le diversità culturali e geografiche dei nostri business. Riconosciamo a questi leader la capacità di fare di Fiat-Chrysler un Gruppo multinazionale efficiente in grado di competere nell’industria automobilistica mondiale. È un privilegio per me avere l’opportunità di guidare questo gruppo di persone vedendole crescere mentre trasformano la sfida in una operazione di successo con fiducia in sè stessi e in quello che possono ottenere”.
Il Gec avrà quattro strutture principali: la prima sarà composta da quattro gruppi operativi regionali che si occuperanno della produzione e vendita di automobili; di ricambi e assistenza ; di componenti per auto e di sistemi di produzione e fonderie. Ognuna di queste attività sarà affidata alla responsabilità di un Chief Operating Officer che opererà attraverso un team manageriale regionale. Ognuno dei dirigenti sarà responsabile del risultato economico, della gestione delle risorse e delle attività produttive e commerciali della propria area.
Secondo Giorgio Airaudo, responsabile Auto della Fiom “Se qualcuno aveva ancora dei dubbi, l’attuale struttura dimostra dove sta il centro direzionale: non è in Italia. In Italia, invece la Fiat sta chiudendo tre stabilimenti: Cnh di Imola, Irisbus di Avellino e Termini Imerese”.
Il presidente della regione siciliana, Raffaele Lombardo accusa il manager italo canadese: “Questo farabutto di Marchionne continua a giocare sulla pelle dei nostri figli e la gente si ammazza e ammazza le mogli a Termini Imerese. Scendiamo in piazza anche noi al fianco degli operai, occupiamo i consigli comunali e mettiamo le tende a Roma non per chiedere elemosine, ma perché ci diano quello che ci spetta”.
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