Cronaca
Boeti: “Totalmente estraneo, ma mio mandato a disposizione del Pd”. Il centrodestra plaude all’operazione anti-‘ndrangheta e tace su Coral
Dopo l’uragano rappresentato dall’operazione anti-‘ndrangheta “Minotauro” e l’emergere dei vari spezzoni di intercettazioni che dimostrano come la criminalità organizzata tendesse le proprie trame nel tentativo di infiltrarsi nell’amministrazione pubblica e nella politica, iniziano ad emergere le prime dichiarazioni e reazioni di partiti ed esponenti politici. E’ curioso che ci si concentri di più su coloro che non sono indagati – ma che certo avrebbero dovuto aprire meglio gli occhi e le orecchie – piuttosto che su coloro che sono al centro dell’inchiesta. Come consuetudine, da parte del centrodestra (colpito direttamente dall’inchiesta) vengono commenti di plauso alle forze dell’ordine e non il minimo cenno al coinvolgimento di propri rappresentanti. Da parte del centrosinistra e della sinistra in generale si condannano (giustamente, ci mancherebbe pure…) le commistioni e si lanciano strali e accuse anche, anzi soprattutto, contro quelli della propria parte o più ‘vicini’ dimenticandosi della realtà e dello stato attuale dell’indagine: ci sono indagati, arrestati, e persone citate senza essere coinvolte nell’inchiesta. Che sia questa la famosa differenza ‘antropologica’ di cui a volte qualcuno parla?
Di seguito, riportiamo virgolettati vari, ben consapevoli che probabilmente – come ha lasciato intendere anche il procuratore Caselli, parlando di altre indagini in corso – nei prossimi giorni/settimane emergerà ancora molto.
PIERO FASSINO, NON ACCETTO ILLAZIONI. “Alcuni giornali, oggi, accostano il mio nome a personaggi e a situazioni con le quali, in tutta evidenza, la mia persona e il mio ruolo non hanno nulla da spartire. In ogni caso io non sono disposto a essere messo nel tritacarne dei sospetti e dei si dice. Sono una persona per bene , lo racconta la mia storia, lo dimostrano le mie scelte. E non permetterò a nessuno di gettare un’ombra, ancorché lontanissima, sulla straordinaria prova che hanno dato 53 mila torinesi partecipando alle primarie: un esercizio di democrazia che ha dimostrato a tanti cosa sia davvero una passione politica e civile genuina. Voglio altresì auspicare un rapido corso delle indagini e dell’accertamento delle responsabilità individuali, anche per evitare di travolgere nomi e reputazioni di persone del tutto estranee e di distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dalle vere colpe e dai veri colpevoli”.
NINO BOETI, MIO MANDATO A DISPOSIZIONE DEL PD . “La pubblicazione della notizia di un incontro a casa mia con Giorgio Demasi mi spinge ad alcune precisazioni.Sono completamente estraneo alle vicende che hanno portato all’arresto di esponenti della ndrangheta calabrese in Piemonte nella operazione Minotauro. Non ho ricevuto alcun atto giudiziario che possa far pensare a un mio coinvolgimento nell’inchiesta, e sono disponibile in qualunque momento a essere sentito dall’autorità competente.Sono completamente favorevole alle intercettazioni telefoniche, che considero un importante strumento di indagine, e sono grato alla Procura e all’Arma dei carabinieri per il lavoro svolto.Ma io con tutto questo non c’entro niente. Non ho mai fatto niente di illegale nella mia vita, né in quella professionale, né in quella politica. Non potevo immaginare che una persona che conosco da trent’anni e che non avevo motivo di ritenere non fosse un uomo onesto, potesse essere un esponente di quel fenomeno criminale che soffoca il sud del paese e che evidentemente cerca di fare altrettanto con il territorio in cui viviamo con le nostre famiglie.Fin dagli anni in cui sono stato sindaco di Rivoli il mio numero privato è sempre stato sull’elenco telefonico, a disposizione dei rivolesi che mi volevano parlare. Ho incontrato artigiani, professionisti, operai, industriali, sempre alla luce del sole, con l’obbiettivo, nel rispetto della legge, di mettere l’amministrazione comunale al servizio dei cittadini.Quello che mi ferisce soprattutto è che i cittadini possano pensare che la politica è sempre e comunque corruzione e profitto, e non viceversa, come é stato per me in questi 20 anni, passione civile, impegno per gli altri, speranza e progetti collettivi per il futuro. Per questo ho rimesso nelle mani del mio segretario regionale, on. Gianfranco Morgando, il mio incarico di consigliere regionale, pronto a rassegnare le dimissioni se il partito al quale appartengo dovesse avere il minimo dubbio sulla mia onestà e sulla mia correttezza.
MIMMO LUCA’ (PD), SONO IN PERFETTA BUONA FEDE. “Ho letto questa mattina sui giornali le notizie che mi riguardano, nel contesto delle operazioni condotte dai magistrati e dalle forze dell’ordine torinesi contro la criminalità organizzata. Per la prima volta nella mia lunga esperienza di impegno politico e istituzionale orientato a promuovere i valori di legalità, solidarietà e bene comune, il mio nome viene associato a quello di persone ritenute responsabili di reati infamanti. In particolare alcuni organi di stampa riportano il contenuto di una telefonata intercettata dagli inquirenti tra il sottoscritto e il signor De Masi, segnalata come presunta prova di contiguità tra mafia e politica. Chiarisco, allora, che non sono in alcun modo coinvolto negli aspetti giudiziari della vicenda; che ho, a suo tempo, telefonato a questo signore in quanto da me conosciuto quale noto imprenditore della zona rivolese (il mio vecchio collegio elettorale); che se avessi avuto il ben che minimo sospetto della sua presunta appartenenza alla ‘ndrangheta, non mi sarei ovviamente sognato di contattarlo ne di intrattenere con lui un qualunque tipo di rapporto; e, infine, che non ci può essere nessun sindaco, amministratore locale, funzionario pubblico, che possa dire di aver ricevuto dal sottoscritto richieste o pressioni di qualche genere in favore di questa persona. Conosco molti imprenditori, professionisti, elettori di tutte le professioni, calabresi e non: ci parlo, traggo informazioni utili per il mio lavoro parlamentare. Capita di chiedere a tanti di sostenere il partito e i suoi candidati. L’ho fatto anche questa volta, in perfetta buona fede e senza immaginare che mi sarei trovato in questa amarissima condizione che ferisce me, il mio partito, la mia famiglia e le stesse ragioni che hanno da sempre ispirato la mia etica personale e politica”.
IL PD: ‘SIAMO VICINI AI NOSTRI DIRIGENTI’. Il Pd si esprime con una nota firmata dal segretario regionale, Gianfranco Morgando, dal presidente regionale, Andrea Giorgis, e dal capogruppo in Consiglio regionale, Aldo Reschigna: “L’inchiesta anti-‘ndrangheta dimostra come anche in Piemonte le infiltrazioni della criminalità organizzata abbiano assunto preoccupanti dimensioni. Il lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine ha fatto emergere una ragnatela di collegamenti e di complicità che assumono l’aspetto di una vera e propria occupazione dell’economia e della società. Si tratta di un grave problema politico, che non intendiamo sottovalutare, e a cui il PD dedicherà una specifica iniziativa di mobilitazione e di sensibilizzazione. Sosteniamo l’operato dello Stato con tutta la nostra convinzione ed auspichiamo che l’azione della magistratura e delle forze dell’ordine colpisca alla radice il fenomeno e che in tempi rapidi si faccia certezza sulle responsabilità personali e chiarezza sulle eventuali relazioni tra le persone indagate e il mondo della politica. Sappiamo che la politica, che è immersa nella società, corre dei rischi e siamo i primi a rinnovare l’impegno di una severa valutazione dei comportamenti e delle relazioni. Occorre erigere muri sempre più alti. Vogliamo, però, ribadire che i dirigenti del PD i cui nomi vengono riportati nell’ordinanza e che non sono stati raggiunti da alcun provvedimento, non risulta abbiano mai messo in atto comportamenti collusi o fuori dal rispetto pieno e totale della legge. Il PD è vicino ai propri dirigenti. Siamo certi che nulla sapessero del profilo criminale di persone sentite o incontrate in occasione di appuntamenti elettorali o nell’ambito delle normali attività politico-istituzionali o semplicemente perché concittadini”.
DI PIETRO DIFENDE PORCINO (IDV). “L’onorevole Gaetano Porcino non ha avuto alcun tipo di rapporto, nemmeno politico, con le persone coinvolte nell’inchiesta Minotauro. Lo stesso nostro deputato ha già dichiarato di essere disponibile ad essere ascoltato dai magistrati, qualora lo ritenessero opportuno. E’ importante che la magistratura vada avanti fino in fondo per fare chiarezza su questa vicenda dai confini torbidi, la nostra forza politica chiede da sempre che la politica agisca all’insegna della legalità e della trasparenza”.
COTA, ‘SIAMO AL FIANCO DELLE FORZE DELL’ORDINE’. “Le istituzioni piemontesi sono tutte schierate a sostegno della importante e meritoria lotta delle forze dell’ordine e della magistratura alla ‘ndrangheta e alle infiltrazioni della criminalità organizzata”.
GHIGLIA (PDL) PLAUDE ALLE FORZE DELL’ORDINE. “E’ importante, soprattutto in queste circostanze, che la politica si schieri al fianco delle forze dell’ordine e della magistratura, esprimendo le felicitazioni più calorose per l’operazione contro la ‘ndrangheta svoltasi ieri in Piemonte. Il doveroso garantismo non può e non deve lasciare spazio ad equivoci soprattutto quando vengono coinvolti esponenti politici: tra i buoni e i cattivi, noi stiamo sempre e solo con i buoni. Nella ferma convinzione che i politici coinvolti fossero inconsapevoli del ruolo criminale dei loro interlocutori è tuttavia importante che la politica portata avanti con spirito di servizio a favore delle loro comunità da migliaia di persone che militano nei partiti e servono nelle istituzioni, non sia timida nel condannare il crimine in tutte le sue forme. A tal proposito, rivolgiamo il nostro plauso e ringraziamento a tutti coloro, magistrati e componenti le forze dell’ordine, che ieri hanno assestato un duro colpo alla criminalità organizzata che inquina il Piemonte”.
STEFANO ALLASIA (LEGA NORD), CASELLI HA FATTO TREMARE PALAZZI. “Le parole di Caselli fanno tremare i palazzi. Ci auguriamo che in futuro si possa lavorare con maggiore serenità e che i soggetti riconducibili alla criminalità organizzata siano puniti in modo esemplare. Proprio in quest’ottica, la procura di Torino ha svolto finora indagini precise e mirate.. Un plauso doveroso va al lavoro svolto dalla procura di Torino”.
BERTOLA E APPENDINO (MOVIMENTO 5 STELLE): “SOSPENSIONE IMMEDIATA TAV”. “Gli intrecci tra politica e criminalità organizzata, le cui prove stanno emergendo in questi giorni, certamente non ci sconvolgono, bensì confermano la presenza di un sistema partitocratico marcio che abbiamo già denunciato e continueremo a denunciare. L’arresto di un ex sindaco, candidato sindaco e padre di sindaco come Nevio Coral, così come il fatto che un consigliere comunale di Orbassano accompagni un candidato presidente al bar dello zio capocosca, danno la misura di come la ndrangheta sia penetrata in modo gravissimo all’interno del Popolo delle Libertà torinese. E’ altrettanto inquietante pensare che il neo sindaco di Torino, pur a sua insaputa, sia stato eletto anche con voti esplicitamente chiesti alla ndrangheta da alti esponenti del Partito Democratico. Lucà e Boeti, così come Porcino dell’Italia dei Valori, devono spiegare come abbiano potuto intrattenere rapporti con Salvatore De Masi, che già in articoli di stampa del luglio 2010, ben prima degli eventi in questione, veniva esplicitamente descritto come un boss della ndrangheta. O sapevano chi era, o sono disinformati e molto ingenui; in ogni caso sono politicamente indifendibili. In assenza di spiegazioni credibili, chiediamo dunque al sindaco e ai partiti di ogni colore di dimostrare la propria buona fede sospendendo immediatamente da ogni incarico tutti gli esponenti coinvolti e pretendendo le loro dimissioni.Quanto avvenuto getta inoltre una luce sinistra sull’insistenza dei politici nel voler inviare la forza pubblica per avviare i cantieri di una grande opera come il Tav, e sui proiettili inviati con l’obiettivo di alzare la tensione e favorire l’avvio dei cantieri. La ndrangheta, già infiltratasi negli appalti della Tav Torino-Novara, ha certamente forte interesse per quelli della Torino-Lione. Non vi deve essere neanche il minimo sospetto che la forza pubblica possa essere inviata contro i cittadini per favorire gli affari della criminalità organizzata, e pertanto chiediamo la sospensione immediata dei lavori del Tav Torino-Lione fino a che le relazioni tra politici torinesi e ndrangheta non saranno pienamente chiarite”.
PETRINI (FDS), LA POLITICA DEVE TENERSI LONTANA DAGLI INTERESSI DEI PRIVATI. “L’inquietante scenario che si profila in Piemonte sul rapporto fra ‘ndrangheta e politica –al di là degli aspetti penali che lasciamo alla magistratura- torna a gettare una luce sinistra sui forti legami di subordinazione che sono tuttora presenti non solo sul territorio piemontese fra politica ed economia. Il rapporto con la ‘ndrangheta non è che l’ultimo, rovinoso, prevedibile e per certi versi addirittura ovvio, stadio del rapporto fra la larga parte del ceto politico e i poteri forti economici. L’anticorpo della politica per evitare infiltrazioni mafiose sta, oltre che in un senso etico sempre più merce rara, anche nella capacità della politica stessa di mantenersi autonoma e distante dalle influenze dirette degli interessi economici dei privati. Proprio l’inquietante scenario che si apre con le inchieste del Procuratore Caselli ci spinge con ancora più forze a batterci contro le privatizzazioni dei servizi pubblici (purtroppo di nuovo annunciati dalla neo-giunta torinese) e contro grandi opere inutili e dannose, ma lucrosissime per alcune aziende private, come la TAV”.
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