Cultura
Al teatro Araldo una Bohème popolare e futurista
Gran finale per la stagione lirica 2010-2011 al teatro Araldo di Torino: sabato 4 giugno (ore 20.30) va in scena La Bohème, il capolavoro di Giacomo Puccini. La serata è un’occasione per riscoprire il gusto popolare dell’opera, quella vena di spettacolo democratico da sempre insita nel melodramma italiano. E (come nella tradizione dei tempi che furono) di popolare c’è anche il costo del biglietto: da 5 a 10 €. Certo, l’orchestra ce la dovremo immaginare (sarà sostituita dal pianoforte di Eva Carazzolo) ma in compenso potremo gustare La Bohème in un allestimento tutt’altro che scontato, con un tocco futurista.
Sarà un’opera ben inserita nella casa che la ospita. Anziché imitare gli allestimenti storici dei grandi teatri lirici (col rischio, sempre in agguato, del “vorrei ma non posso”) gli ideatori dello spettacolo hanno pensato di sfruttare le peculiarità del teatro Araldo. Ecco allora l’allestimento con richiami al mondo post-industriale. Il tutto, però, nel rispetto della partitura pucciniana. Il regista (che interpreta anche il ruolo di Marcello) è Valter Carignano, mentre la scenografia è affidata alle innovazioni di Nadia Andreotti e al disegno luci di Pietro Striano. Il cast è composto da interpreti giovani, ma validi (la qualità delle voci è condizione irrinunciabile per le produzioni L’opera rinata). Alcuni degli interpreti hanno già collezionato esperienze in ambito internazionale. Mimì è Rosa Maria Hernandez, Rodolfo Paolo Lardizzone, Eleonora Marziali interpreta invece il ruolo di Musetta. Partecipa anche il coro degli allievi della scuola intercomunale della Val Pellice.
Così Bohème torna a visitare la “sua città”, Torino, che centoquindici anni fa ne ospitò la prima rappresentazione. Ancora una volta il capoluogo piemontese diventa una piccola Parigi e si offre come cornice per quella storia di amore e malattia, di soffitte, povertà, sfortuna e grandezza. Puccini la trasse da un libro di Henry Murget, una specie di bestseller dei suoi tempi (segno che l’opera non viveva in una torre d’avorio, ma respirava la cultura popolare contemporanea). A distanza di oltre un secolo quella storia ha ancora il potere di commuoverci, farci riflettere e regalarci il sogno di una vita per l’arte.
Teatro Araldo, via Chiomonte 3 (angolo via San Paolo) Torino
Info e prenotazioni prenotazioni 338 4935667 – 349 0676918 oppure loperarinata@gmail.com – biglietteria@teatroaraldo.it
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