Cronaca
Sindacalista albese in manette: accusato di truffa ai contribuenti (e al sindacato)
Andrea Brignolo, segretario provinciale del sindacato Uila, unione italiana lavoratori agroalimentari, è stato arrestato con l’accusa di truffa aggravata. I finanzieri della guardia di finanza di Alba, al termine di lunghe indagini svolte sotto la direzione del procuratore della Repubblica, Domenico Manzione, hanno fatto scattare le manette ai polsi del sindacalista.
I militari hanno scoperto che Brignolo, approfittando della sua carica, negli ultimi cinque anni avrebbe modificato tutte le destinazioni del 5 per mille sui modelli 730, indicate dai contribuenti che si sono rivolti alla sede albese Uila, variando, così il beneficiario prescelto. A questo, ogni volta, avrebbe sostituito una fondazione con sede a Roma, legata al sindacato.
La fondazione, che tra l’altro risulta proprietaria dell’immobile in corso Fratelli Bandiera dove hanno sede gli uffici albesi sindacali, si prefigge lo scopo di favorire e incrementare studi sul sindacalismo agricolo, promuovendo iniziative volte a diffondere la conoscenza del movimento operaio e ad erogare borse di studio a giovani studenti di storia del movimento sindacale.
Inoltre, Brignolo, come segretario provinciale, ha gestito le richieste all’Inps del contributo per la disoccupazione agricola, che numerosi associati hanno presentato annualmente e, secondo l’accusa, carpendo la fiducia dei richiedenti li avrebbe convinti a sottoscrivere modelli pre-stampati in bianco, sui quali avrebbe poi inserito, a loro insaputa, l’autorizzazione a procedere ad una trattenuta a favore del sindacato.
Con l’autorizzazione in questione, i contributi per i richiedenti sarebbero stati, di volta in volta, decurtati del 10% circa. Percentuale che sarebbe stata dirottata nei conti correnti del sindacato, sui quali Brignolo ha sempre operato in autonomia. Da questi la cifra sarebbe confluita sul conto personale del sindacalista oppure è stata da lui prelevata, in contanti.
Dalle indagini, ancora in corso, è emerso che l’uomo avrebbe effettuato prelevamenti dal conto del sindacato e bonifici ingiustificati per 200mila euro l’anno. Soldi che avrebbe investito, acquistando immobili e strumenti finanziari. Oltre 500 persone che si sono avvalse dei servizi prestati dalla Uila, riceveranno, a casa propria, un questionario inviato dalla guardia di finanza di Alba, per verificare la correttezza dei dati relativi alla scelta dei beneficiari del 5 per mille, indicati nella dichiarazione dei redditi, nonché l’effettiva volontarietà del contributo sindacale, detratto dalle indennità per la disoccupazione agricola.
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