Politica
Le prime parole del sindaco Fassino
Ecco le prime parole di Piero Fassino, da sindaco di Torino: “La città si è riconosciuta nella mia candidatura, evitando il rischio di dispersione e frammentazione e il risultato ottenuto conferma l’attrattiva della mia candidatura anche fra gli elettori del centrodestra, come dimostrano i 30mila voti in più che la mia candidatura ha ottenuto rispetto la coalizione. Splendido il risultato di tutta la coalizione, che ha vinto in tutte le dieci circoscrizioni cittadine.
Da domani mi metterò al lavoro per definire le linee programmatiche che sottoporrò al Consiglio comunale e alla Giunta. Ci sarà il 50% di donne, in prevalenza ci saranno energie giovani ed espressione della coalizione che mi ha sostenuto, ma anche esponenti della società civile e saranno privilegiate innanzitutto le competenze. Il mio metodo di ascolto che ha caratterizzato tutta la campagna elettorale sarà il mio metodo di governo.Vogliamo che la Fiat continui a stare a Torino e a starci in modo strategico. Senza Torino e l’Italia la Fiat sarebbe un’altra cosa. Lavoreremo per cercare le condizioni migliori perché la Fiat continui ad avere a Torino la sua funzione strategica. Dal voto emerge un dato politico inoppugnabile: è stata premiata l’esperienza amministrativa di questi anni e una sinistra che sa governare, che ha un profilo riformista riconoscibile, che non ha paura di rischiare e ha l’ambizione di fare del cambiamento il motore dello sviluppo. Il centrodestra ha avuto un secco arretramento, in un anno, per esempio la Lega ha perso a Torino 10mila voti, un dato confermato dal fatto che nelle roccaforti del centrodestra, come Novara e Vercelli, si andrà al ballottaggio. C’è stato, dunque, uno smottamento elettorale del centrodestra accompagnato da un successo del centrosinistra che conferma che si sta delineando un nuovo scenario politico.
Siamo di fronte a un tornante decisivo della politica italiana e dopo questo voto le cose non potranno più tornare come prima. Il nuovo vento che spira da Torino a Trieste passando a Milano e Bologna. Al Nord il centrosinistra deve prendere la spinta per avanzare una proposta di cambiamento che parli all’intero paese.
Il Pd e il centrosinistra sono in grado di rappresentare le domande che vengono dalla società del Nord. Sono anni che mi batto perché ci sia da parte della sinistra la capacità di assumere la questione settentrionale come questione decisiva per il governo del Paese, perché chi vuole governare il paese non può farlo senza avere radici profonde nella sua parte più forte. Oggi c’è un mutamento di scenario politico che rende credibile questa possibilità. Torino ha dato in questi anni un contributo importante a questo risultato, a Torino ha vinto in questi anni il metodo di governare di un centrosinistra dal profilo rifomista riconoscibile, capace di guardare alle trasformazioni e di dare strategie per governare il cambiamento e farne il motore dello sviluppo. ‘Questo metodo credo possa e debba essere assunto da un centrosinistra che ha l’ambizione di governare il Paese. Di tutto questo Sergio Chiamparino è stato e sarà protagonista, a Torino, al nord a livello nazionale”.
Venerdì sera in piazza Carlo Alberto la festa per l’avvenuta elezione aperta a tutta la cittadinanza.
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