Ambiente
Notte di tensione ad Avigliana: manifestanti sui binari contro il convoglio nucleare ‘nascosto’
Circa 200 manifestati hanno protestato questa notte alla stazione di Avigliana, nel torinese, tentato di bloccare il transito di un treno che trasportava scorie radioattive da Saluggia a Le Hague, nel nord della Francia. La notizia del passaggio del treno ha iniziato a circolare un paio di giorni fa, grazie ad indiscrezioni e non a informazioni ufficiali. La protesta nasce proprio da questo: norme e leggi europee, nazionali e regionali (a più riprese) prevedono l’informazione (leggere l’art. 4 della legge regionale 5/2010) dei sindaci e degli abitanti dei comuni interessati dal passaggio delle scorie (per questo c’è anche un ricorso pendente al Tar, presentato da Movimento 5 Stelle, Pro Natura e Comune di Villar Focchiardo, in calendario il 12 maggio). Lo hanno denunciato più volte gli esponenti del Movimento 5 Stelle e della Federazione della Sinistra, oltre a Legambiente ed altre associazioni in tutte le loro articolazioni nazionale e locali.
La protesta è iniziata intorno alle 4 di questa notte e ha raggiunto l’apice poco prima delle 5 quando alcuni manifestanti si sono seduti sul binario 3 per bloccare il treno. Dopo qualche momento di tensione, la polizia e i carabinieri, che controllavano la situazione, hanno rimosso di peso alcune decine di persone dai binari. Non ci sono feriti e fermati.Il convoglio di passaggio questa notte è il secondo di otto treni adibiti al trasferimento delle scorie dal sito vercellese alla Francia.
L’ASSESSORE REGIONALE RISPONDE PARLANDO D’ALTRO. L’assessore regionale all’ambiente, Roberto Ravello, risponde ai manifestanti che questa notte ad Avigliana hanno tentato di ostacolare il treno che trasportava le scorie nucleari di Saluggi verso la Francia. Il problema è che la lunga risposta – ad eccezione dell’ultima frase – si sofferma su questioni diverse dall’unica davvero importante (che stava alla base della manifestazione): non è stata informata (semplicemente spiegando cosa fare in caso di necessità) la popolazione, come invece prevede la legge regionale (linkata nell’articolo sulla protesta) all’art. 4: “La Regione ed i comuni interessati, senza che i cittadini ne debbano fare richiesta, assicurano preventivamente a tutti i gruppi di popolazione per i quali è stato stabilito un piano di emergenza radiologica, l’informazione sulle misure di protezione sanitaria ad essi applicabili nei vari casi di emergenza prevedibili, nonché sul comportamento da adottare in tali occasioni”.
Ecco la risposta di Ravello: A seguito delle manifestazioni di protesta relative al trasporto verso la Francia di combustibile nucleare irraggiato preveniente dal deposito Avogadro di Saluggia, l’Assessore regionale all’Ambiente ha dichiarato che ciò a cui si è assistito è l’ennesimo tentativo di interrompere un servizio essenziale, contro la logica e la sicurezza, da parte di gruppi esigui e rumorosi. Al fine di fugare ogni dubbio e strumentalizzazioni, è utile dunque ricordare le caratteristiche del programma di trasporti per l’allontanamento del combustibile solido irraggiato.
Le operazioni, portate avanti da Sogin che garantisce con il proprio personale la sicurezza dei cittadini, si inseriscono nel programma generale di smantellamento dei siti nucleari da molti anni non più in uso, in un’ottica di graduale e continuo miglioramento delle condizioni di sicurezza, fino al raggiungimento del rilascio incondizionato dei siti stessi senza vincoli di natura radiologica. Nell’ambito di questo processo è previsto che il combustibile irraggiato sia trasferito in Francia, dove verrà adeguatamente riprocessato e messo in sicurezza. L’allontanamento del combustibile nucleare irraggiato rappresenta quindi un’operazione essenziale per poter proseguire nell’attività di “decommissioning” delle installazioni, corrispondendo alle aspettative delle popolazioni che da anni chiedono l’allontanamento delle scorie nucleari dal proprio territorio. Certe forme di protesta sono pertanto da considerare secondo l’Assessore all’Ambiente, paradossali ed irresponsabili, in quanto appare evidente il tentativo da parte degli antagonisti di professione (o, quantomeno, di persone mal informate) di creare tensioni tra la popolazione attraverso operazioni di disinformazione che rasentano il terrorismo psicologico e comportamenti che mettono a rischio la sicurezza stessa delle persone e delle aree interessate. Va precisato, infine, che le operazioni di trasporto sono regolate da specifici atti autorizzativi, caratterizzati da standard di sicurezza molto elevati, e che le Prefetture interessate dal trasporto hanno redatto appositi piani di emergenza, col coinvolgimento di ISPRA, ARPA, ASL, Vigili del Fuoco, nonché delle Province e dei comuni sul cui territorio è previsto il transito dei convogli. L’assessore ha dunque condannato fermamente i comportamenti a cui si è assistito, ritenendoli pretestuosi e contro il buon senso e l’interesse di tutti i piemontesi, e ha rinnovato, pertanto, l’invito alle Amministrazioni coinvolte a vario livello a mantenere un atteggiamento responsabile, al fine di raggiungere l’obiettivo che tutti auspicano e consentire il definitivo smantellamento degli impianti del ciclo nucleare presenti in Piemonte.
A tal fine, la Regione si impegnerà a fornire ulteriori strumenti informativi alle Amministrazioni ed alla popolazione in merito alla problematica e sull’andamento del trasferimento del combustibile da Saluggia e Trino.
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