Asti
Cardinal Massaia: dispositivo innovativo per migliorare la tolleranza alla radioterapia
L’ospedale astigiano “Cardinal Massaia” scelto per impiantare un innovativo dispositivo, di produzione israeliana, che migliora la tolleranza alla radioterapia nei tumori della prostata. Nel 2010 sono stati 83 i pazienti con tumore alla prostata, trattati nello locale radioterapia. Questo è il primo caso clinico che, in assoluto, coinvolge un ospedale italiano.
La metodica prevede l’impianto di un palloncino biodegradabile per separare la prostata e la parete anteriore del retto, evitando che quest’ultimo venga irradiato durante la radioterapia. L’intervento sul paziente, reso possibile dalla collaborazione tra i reparti di urologia e radioterapia, diretti rispettivamente dai primari Franco Bardari e Maria Tessa, è stato eseguito dall’urologo Michele Cussotto.
“Il palloncino biodegradabile, che viene collocato con una procedura rapida e minimamente invasiva per via transperineale sotto guida ecografica – spiega Bardari – è stato donato dalla ditta Dmo Medical, importatrice del prodotto israeliano. Il Massaia è stato individuato in considerazione delle eccellenze che vanta sia in campo urologico, che in quello radioterapico, attraverso la brachiterapia”.
“La radioterapia esterna per il carcinoma della prostata – spiega Tessa – è un trattamento di provata efficacia e molto ben tollerato, grazie alle moderne tecnologie che già ora consentono di delimitare con grande precisione le sedi da irradiare e di risparmiare gli organi vicini, il più importante dei quali è il retto. Tuttavia esiste una tipologia di pazienti che, per particolari dimensioni e forma della prostata o per preesistenti patologie rettali, per ricevere una dose di radiazioni adeguata a eliminare la malattia va incontro ad una maggiore probabilità di complicanze rettali, che sono gestibili ma che possono tuttavia peggiorare la altrimenti ottima qualità di vita”.
Impiantato nel paziente, il palloncino biodegradabile mantiene la propria forma e funzione per almeno 3 mesi, il tempo necessario a preparare e concludere la radioterapia, la cui durata è di circa 60 giorni, poi, poco alla volta, inizia a biodegradarsi, per scomparire del tutto entro 6 mesi. Un secondo impianto del palloncino verrà praticato a giugno.
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