Cultura
Le vite senza volti di Amelia Argenziano in mostra al Mirafiori Motor Village
Le città sono spazi di solitudine, giganteschi buchi neri “aspirauomini” che assottigliano l’individualità fino a trasformare i corpi in manichini. Gli spazi sono anonimi, il tempo inesistente. E’ così che Amelia Alba Argenziano, pittrice piemontese formatasi all’Accademia Albertina, esplora luoghi e figure della contemporaneità nella mostra Chi sono/Chi sei?, allestita fino al 1 maggio al Mirafiori Motor Village di Torino.
Tutto ruota attorno alla domanda formulata nel titolo, semplice, diretta e per questo capace di risvegliare antiche inquietudini. E’ una domanda che certamente interroga l’artista nel suo rapporto con la realtà, ma che coinvolge anche lo spettatore, portato a rileggere l’esperienza quotidiana sotto nuove luci. “Chi siamo veramente? Chi siamo dietro le maschere?” sembra chiedere la pittrice a se stessa e alle figure senza volto che abitano i quadri. I venticinque dipinti in mostra (prevalentemente acrilici su tela) sono attraversati da alcune costanti. La prima è l’assenza di titoli: molti dei lavori esposti sono accompagnati dalla sola indicazione Chi sono/chi sei?, tanto da far pensare a un affresco collettivo frammentato. Niente specificità, dunque, come un lungo discorso senza un solo aggettivo qualificativo. I caratteri somatici sono cancellati, assorbita dalla più totale omologazione. Nel grigio dominante, a tratti attenuato dalle tinte pastello, si intuiscono i personaggi che portano le loro vite come abiti intercambiabili: figure femminili, sole davanti al computer o alla tv, anonimi impiegati in giacca e cravatta, persone sedute ai tavolini di un bar che non si parlano o non si capiscono, modelle svuotate di sé che sfilano in passerella. Amelia Argenziano ha studiato a lungo la figura umana: in altre esperienze ha cercato di coglierla in tutta la sua individualità, dando valore ad atti e posture personali. Con Chi sono/chi sei? tenta il percorso inverso, lavorando per astrazione. Il risultato è attraente e desolante: la riflessione sulla comédie humaine della città spersonalizzata fa tornare alla memoria certe intuizioni di Pasolini o dell’ultimo Montale, che si chiedeva “erano uomini forse, veri uomini vivi i formiconi agli approdi?”. Ma ci sono alcune sorprese, alcune deviazioni dal prevedibile. In un dipinto, ad esempio, si vede un’anonima folla in processione lungo una scala mobile. In primo piano c’è un uomo. E’ grigio e senza volto come tutti gli altri, ma ha la maglia di un bel rosso sgargiante. E’ l’unico che sembra rivolgere lo sguardo verso un suo simile e procede in senso contrario rispetto alla massa. Che sia un tenue segnale di speranza?
Chi sono/chi sei? di Amelia Alba Argenziano è visitabile a ingresso libero fino al 1 maggio
Galerie Mirafiori Motor Village (piazza Cattaneo 9, Torino)
Orari: dal lunedì al sabato h. 9-19.30; domenica h.9.30-13, 15-19.30.
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