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Piemonte

Politecnico, Università di Windsor e Fiat-Chrysler insieme per una doppia laurea internazionale

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il Rettore del Politecnico di Torino, Francesco Profumo, e il Rettore dell’Università di Windsor (Canada), Alan Wildeman, alla presenza dell’a.d. Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, hanno firmato a Torino un accordo di collaborazione. L’intesa darà vita all’“International Joint Master Degree in Automotive Engineering” che sarà attivato dal prossimo anno accademico.Nell’occasione, la Fiat e il Politecnico di Torino hanno anche rinnovato fino al 2014 l’accordo di collaborazione che alla fine degli anni ‘90 permise di istituire, in occasione del centenario dell’Azienda, il Corso di Laurea in Ingegneria dell’Autoveicolo, specializzato nella formazione di giovani ingegneri dotati della necessaria preparazione tecnico-scientifica e di moderne conoscenze tecnologiche e organizzative richieste dalla filiera automotive.
L’accordo tra il Politecnico di Torino e l’Università di Windsor permetterà agli iscritti dei due Atenei di conseguire una doppia laurea: una dal Politecnico (Laurea Magistrale in Automotive Engineering) e l’altra dall’Università di Windsor (Master of Applied Science in Automotive Engineering). Il programma di cooperazione prevede uno scambio di studenti fino a un massimo di 50 all’anno per ciascuna università.
Obiettivo del corso di laurea è di fornire ai partecipanti una formazione completa e internazionale che tenga conto delle sfide e delle nuove strategie nell’industria dell’auto e delle esigenze nel settore dell’ingegneria autoveicolistica. Gli studenti che completeranno il percorso di studi saranno figure professionali con una solida preparazione, un’ottima competenza linguistica e una buona esperienza aziendale in grado di affrontare con successo la competizione globale.
Si tratta del primo esempio al mondo di un corso di laurea che si fonda sulla collaborazione di due atenei prestigiosi con due costruttori di auto in due diversi continenti, finalizzato a promuovere un alto livello di formazione accademica internazionale e, contemporaneamente, la crescita culturale e personale dei giovani coinvolti.
In avvio Fiat e Chrysler forniranno supporto finanziario ai giovani che parteciperanno al programma di studi, direttamente o in collaborazione con le università e i governi locali, sostenendo le spese di viaggio e di soggiorno e i costi relativi a eventuali corsi di formazione complementare e di approfondimento culturale.
Le due aziende, inoltre, contribuiranno al percorso di studi fornendo parte della docenza attraverso i rispettivi manager ed esperti.
Gli studenti, che avranno la possibilità di svolgere un periodo di stage in una delle due Case automobilistiche, vivranno all’estero per un periodo minimo di 12 mesi fino a un massimo di 18.
Le professionalità che emergeranno dalla collaborazione tra i due Atenei si rivolgeranno soprattutto verso quattro aree: sistemi del veicolo, motori, gestione dei processi industriali e ingegneria virtuale.
In questo quadro di cooperazione internazionale fra Università, assume quindi un significato ancora più profondo il rinnovo del rapporto che lega la Fiat al Politecnico. Il nuovo accordo è caratterizzato da un aggiornamento dei contenuti didattici, dalla rimodulazione dei crediti formativi, da una maggiore valorizzazione della laurea attraverso l’inserimento nel piano di studi di moduli formativi addizionali volontari, da una maggiore attività di formazione e da nuove cooperazioni internazionali con altre università straniere, sull’esempio di Windsor.
Per tutta la durata dell’accordo precedente, Fiat ha sostenuto l’investimento iniziale per la sede al Lingotto e i costi per l’erogazione e la gestione del corso di Ingegneria dell’Autoveicolo. Nel percorso formativo si è rivelato di grande interesse il mix di docenti accademici e di manager Fiat (20% del totale), l’elaborazione di materiale didattico costantemente aggiornato secondo l’evoluzione tecnologica e l’organizzazione di periodi di tirocinio presso le aziende.
Complessivamente fino ad oggi si sono laureati circa 500 studenti.
Francesco Profumo, Rettore del Politecnico di Torino, ha commentato con soddisfazione le firme degli accordi: “Dopo aver portato i Centri di Ricerca nell’Università – come stiamo facendo all’interno della Cittadella Politecnica, creando quasi 2.500 posti di lavoro – la nuova sfida è quella di portare l’università nella fabbrica. Il rinnovo dell’accordo con Fiat e il Corso di Laurea in Ingegneria dell’auto in questa nuova connotazione, offriranno grandi opportunità ai nostri studenti e a quelli dell’Università di Windsor che potranno misurarsi già durante il percorso di studi con due grandissime realtà industriali. Per contro Fiat e Chrysler potranno conoscere ed apprezzare, per un periodo di tempo ampio, giovani che al termine del percorso di studi avranno acquisito una solida preparazione nel settore automotive, un’ottima conoscenza linguistica oltre che una visione sistemica dei processi industriali”.
Il Rettore dell’Università di Windsor, Alan Wildeman, ha spiegato che, con questa iniziativa, l’Università canadese si impegna a dare il proprio contributo per lo sviluppo dell’ingegneria autoveicolistica del futuro.
“Questo accordo con il Politecnico di Torino rappresenta una sfida per i nostri studenti a portare le loro competenze all’estero, lavorare a livello internazionale e ampliare i loro orizzonti. Le capacità dei nostri laureati in ingegneria sono di immenso valore e siamo onorati che siano stati invitati a contribuire al futuro successo di Chrysler e Fiat. Questa partnership rappresenta una continuazione della consolidata tradizione di innovazione dell’Università di Windsor a beneficio dell‘industria canadese”.
“L’iniziativa – ha commentato l’a.d. di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne – prende vita da una singolare e fortunata coincidenza di percorsi diversi: le esperienze che Fiat e Chrysler hanno sviluppato negli anni rispettivamente con il Politecnico di Torino e l’Università di Windsor. Ognuno di noi finora ha seguito un percorso autonomo, ma in fondo, tutte le nostre strade partivano dallo stesso punto. La consapevolezza che in un mondo che cambia velocemente, abbiamo l’obbligo di
dotare i nostri giovani degli strumenti tecnici e culturali necessari alla loro formazione. L’Università di Windsor e il Politecnico di Torino hanno molto in comune. Non sono solo tra i più prestigiosi istituti di formazione tecnica e scientifica nei rispettivi Paesi. Sono soprattutto organizzazioni che hanno dimostrato una mentalità aperta e hanno realizzato un ambiente vivo e creativo”.

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