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Cronaca

Lite in famiglia marocchina. Lei rifiuta il velo. Lui la minaccia e viene picchiato da moglie e cognato

Redazione Quotidiano Piemontese

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Marocchino, 30 anni, rispettoso delle tradizioni islamiche, non sopportava più che la giovane moglie vivesse all’occidentale e, così l’ha minacciata con un coltello finendo però per soccombere alla reazione di lei e del cognato. Succede ad Alba nella famiglia di un operaio extracomunitario sposato ad una marocchina 25enne, cameriera presso un ristorante del centro storico albese. Entrambi con regolare permesso di soggiorno e residenti in città da molti anni. Dopo varie liti familiari durante le quali lui tentava di imporre la sua volontà alla moglie, rea di comportarsi, vestire e agire violando i precetti islamici, di rifiutare di lasciare il lavoro e di indossare il velo, la donna si è ribellata per l’ennesima volta.

Vissuta in Italia sin dall’infanzia, acquisendone la mentalità, non concepiva di vivere diversamente. Ad aizzare il marito contro la moglie interveniva anche la suocera di lei, una marocchina 75enne che viveva in casa con i due coniugi e che riteneva inaccettabile l’atteggiamento insofferente della nuora verso le regole dell’islam. Dopo ripetute discussioni, l’altra sera il marito ha impugnato un coltello da cucina con il quale ha minacciato la moglie di obbedirgli. A tal punto è sopraggiunto il fratello minore di lei ed entrambi hanno disarmato l’uomo colpendolo ripetutamente.

Allertati da alcuni vicini di casa, allarmati dalla urla che provenivano da quell’abitazione, i carabinieri del nucleo radiomobile sono intervenuti, sequestrando il coltello e  accompagnando il 30enne all’ospedale albese San Lazzaro dove è stato medicato, avendo avuto la peggio durante la colluttazione con moglie e cognato, riportando ferite al viso e al capo. La diagnosi è di dieci giorni.

Tutti denunciati per diversi reati alla Procura della Repubblica di Alba. Lui per violenza privata e minaccia aggravata. Lei e il fratello per lesioni personali in concorso.

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