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Ambiente

Il Consiglio regionale approva il ‘Piano casa’: cancellati gli obblighi di risparmio energetico

Redazione Quotidiano Piemontese

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Il Consiglio regionale ha approvato oggi il disegno di legge 67 “Modifiche al capo I della legge regionale n.20 del 14 luglio 2009” (Snellimento delle procedure in materia di edilizia e urbanistica), il cosiddetto Piano casa. In sostanza, viene eliminato l’obbligo di adeguamento alle normative sul risparmio energetico di tutto il fabbricato, qualora si voglia ampliare l’esistente, cancellando ogni discorso sulla salvaguardia dell’ambiente quale risorsa per l’economia piemontese, sull’impegno per ridurre le emissioni (il riscaldamento è il primo responsabile della pessima qualità dell’aria)…
Giudizi opposti tra maggioranza e opposizione.
“Sono molto contento, si tratta di un provvedimento qualificato ed importante. Lo avevamo promesso in campagna elettorale, oggi abbiamo mantenuto quanto detto”, dice il presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota. “Dovevamo intervenire perché la legge precedente non aiutava il rilancio, ma era addirittura una zavorra”.
La modifica legislativa, presentata dalla Giunta regionale, intende consentire interventi di ampliamento in deroga sugli edifici residenziali uni e bi-familiari, imponendo il rispetto dei nuovi parametri energetici alla sola parte ampliata rispetto al fabbricato esistente ed ammettendo anche la costituzione di una nuova unità abitativa: in precedenza, il testo varato dalla Giunta di centrosinistra consentiva l’ampliamento solo rispettando i nuovi parametri energetici a tutto il fabbricato. E se la motivazione fosse stata davvero quella di creare lavoro e contribuire a battere la crisi, anche questo avrebbe certamente contribuito… Se ottengo facilitazioni, deregolamentazione è ovvio che qualcosa ‘devo’ anche io soggetto beneficiato…
Si consentono, inoltre, interventi di demolizione e ricostruzione in deroga, in questo caso sulla base dei significativi requisiti energetici previsti dall’applicazione del Protocollo Itaca/Regione Piemonte 2009.
L’articolo 7 cambia radicalmente il testo vigente, favorendo interventi sia di soppalco sia di ampliamento della superficie utile, nel limite del 20% fino a 2000mq in tutti quei fabbricati artigianali, produttivi e direzionali che per rinnovate esigenze produttive e tecnologiche hanno necessità di adeguarsi ai nuovi cicli di produzione. In caso di demolizione totale sarà possibile riposizionare il fabbricato ricostruito. Infine, per agevolare anche il settore del turismo, l’ampliamento, la demolizione e ricostruzione in deroga, nel limite del 20% fino a 1500 mq, ed il recupero dei sottotetti potranno riguardare anche edifici a destinazione turistico-ricettiva, salvaguardando per tutti gli interventi le norme specifiche in materia.
Il capogruppo del Pd, Aldo Reschigna, boccia senza mezzi termini il provvedimento: “Abbiamo condotto una dura opposizione contro la nuova legge sul piano casa non pregiudizialmente, ma per più di un motivo. Il primo é che la ratio della legge, cioé il risparmio energetico, viene mortificato dalla nuova normativa che non prevede più, come nella legge originale, la necessità di recuperare l?intera costruzione ai parametri di risparmio energetico, ma lo considera accettabile anche solo nella nuova parte costruita. Quello che era un?opera di recupero ambientale viene a cadere. Il secondo e gravissimo motivo è l?annullamento del ruolo dei Comuni. Ciò che prima era nella possibilità dei Comuni, cioé concedere deroghe ai piani regolatori, diviene ora un diritto della proprietà a costruire in deroga, senza alcun ruolo dei Comuni. E? evidente come questo stravolgerà ogni razionalità urbanistica. Infine è da sottolineare come l?insieme delle singole misure, che prese singolarmente possono anche avere una loro ratio, rischia di provocare un effetto devastante sul nostro territorio. Un effetto per noi inaccettabile. Per questo abbiamo votato contro, convinti che comunque il nuovo provvedimento, anche sulla base delle conseguenza verificate in molte regioni, non riuscirà a incidere sensibilmente sul rilancio dell’economia piemontese”.

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