Ambiente
Qualità dell’aria, Ravello: “D’ora in poi azioni coordinate e obiettivi chiari”
Coinvolgere le province in un lavoro corale, nell’ottica del superamento di eventuali conflittualità al fine di perseguire risultati concreti e condivisi nell’interesse generale ed uscire dalla logica dell’emergenza. È la strategia concordata al Tavolo regionale per la qualità dell’aria riunitosi ieri pomeriggio presso l’assessorato regionale all’Ambiente.Fanno parte del Tavolo, oltre a Regione Piemonte (che lo coordina, e che intende farne uno strumento di consultazione permanente), le 8 Province ed Arpa Piemonte.
La Regione ha sottolineato la necessità, per il futuro, di concentrarsi su soluzioni strutturali, da un lato attraverso la condivisione delle conoscenze e dei dati precisi forniti da Arpa Piemonte, dall’altro di valorizzare il ruolo delle Province invitandole alla condivisione dei piani di azione da loro elaborati, in modo da verificarne la coerenza rispetto agli indirizzi regionali.
E’ intenzione della Regione inoltre affidare ad Arpa la progettazione di analisi di scenario, per poter valutare preventivamente in modo scientifico ed obiettivo gli effetti dei singoli provvedimenti che si intende adottare ex ante, ribaltando l’impostazione fin qui seguita.
Tra gli obiettivi emersi durante la discussione, quello della razionalizzazione e semplificazione del quadro normativo di riferimento, ad esempio l’adozione di un testo unico sulla qualità dell’aria che favorisca la verifica rispetto alle misure intraprese.
“Il problema della qualità dell’aria non è risolvibile nell’immediato – ha dichiarato l’assessore Ravello – servono azioni coordinate al fine di limitare misure spot a macchia di leopardo. E’ possibile e doveroso subordinare le decisioni che la politica deve adottare alle analisi precise che scaturiscono dall’elaborazione dei dati raccolti da Arpa, che ogni anno ammontano a circa 1 milione. Rispetto alle altre regioni, il Piemonte ha una conoscenza puntuale delle cause che determinano una scarsa qualità dell’aria. Il nostro intento è di creare una regia complessiva, partendo da una chiarezza sugli obiettivi: è importante scindere le misure strutturali rispetto a quelle di valenza educativa. Tra le azioni intraprese in Piemonte ricordo il potenziamento della rete di teleriscaldamento; la percentuale del teleriscaldamento dell’area metropolitana torinese ammonta a 54,5 milioni di metri cubi, la più grande d’Europa, e questo consentirà un notevole abbattimento di NO2. Puntiamo al raggiungimento dei 90 milioni di metri cubi. Alla luce di quanto emerso nell’incontro, sottolineo il consolidamento del trand positivo dell’ultimo decennio rispetto al superamento dei livelli di emissioni e concentrazioni (circa il 40% in meno dal 2000 al 2010) e ribadisco l’inefficacia di provvedimenti estemporanei. Infine, ritengo fondamentale combattere l’idea diffusa secondo la quale l’ambiente è solo un costo; le iniziative finalizzate al miglioramento della qualità dell’aria possono costituire un volano per gli investimenti e la crescita dell’economia nei territori ed i denari impiegati rappresentano investimenti e non una spesa a perdere. A riprova di questo basti pensare che nel solo Piemonte l’investimento di oltre 110 milioni di euro negli ultimi sette anni, ha permesso la messa in circolo di circa 1 miliardo di euro”.
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese