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Cronaca

Al presidio Cgil sanità in 500: “Si rischia di rovinare un sistema al top in Italia”

Redazione Quotidiano Piemontese

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Oggi si è tenuto davanti alla sede del Consiglio Regionale il presidio organizzato dalla Cgil Piemonte (ieri ce n’era stato uno organizzato dalla Cisl, durante l’incontro tra sindacati e assessore Ferrero) contro la proposta di riordino del Servizio Sanitario regionale e gli ingenti tagli che la Giunta Regionale ha deciso per l’anno 2011: si tratta di oltre 400 milioni.La manifestazioneha raccolto oltre 500 persone provenienti da tutti i territori della Regione. Una delegazione della Cgil, guidata dal Segretario Generale Alberto Tomasso e da Laura Seidita, responsabile Politiche Sociali dell’organizzazione, è stata ricevuta dai consiglieri regionali e dall’Assessore Regionale alla Sanità, Caterina Ferrero.

Nel corso dell’incontro la Cgil ha con forza richiesto alla Giunta di fermarsi perchè i suoi provvedimenti rischiano di compromettere irrimediabilmente l’efficacia del servizio sanitario piemontese, giudicato da fonti indipendenti tra i migliori in assoluto nel Paese.

I rappresentanti della Cgil hanno inoltre ribadito che: non c’è bisogno di misure finanziarie così drastiche che incidono duramente sulla qualità e sulla quantità dei servizi erogati; non servono misure organizzative strutturali, come ad esempio lo scorporo degli ospedali dalle ASL che, con ogni probabilità provocheranno un aumento dei costi e interromperanno la continuità tra ospedale e territorio; i tagli decisi dalla Giunta stanno producendo l’allontanamento dal lavoro di centinaia di precari e il peggioramento delle condizioni di lavoro del personale dipendente a causa anche del blocco del turn over, con danni pesanti sui servizi ed ai cittadini utenti; è necessario che la Giunta rivendichi il recupero delle risorse perse nel 2010 in sede di riparto del Fondo Sanitario Nazionale, in ragione dell’ingente quota di popolazione anziana residente nel territorio della Regione.

La delegazione  ha rivendicato: scelte politico-finanziarie chiare per investire prioritariamente in iniziative a favore delle persone non autosufficienti in una regione come la nostra in cui la popolazione anziana è particolarmente numerosa; un intervento serio sulla rete ospedaliera finalizzato al suo riordino ed al recupero delle necessarie economie di scala; il potenziamento della medicina territoriale per assicurare la continuità assistenziale e ridurre i ricoveri impropri negli ospedali; lo sviluppo dell’attività di prevenzione.

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