Economia
Bono (Movimento 5 Stelle) contro la produzione di F35 in Piemonte
Il consigliere regionale Davide Bono, Movimento 5 Stelle, ironizza pesantemente sui trionfalismi di Cota riguardo l’acquisizione della commessa che porterebbe in Piemonte la costruzione (almeno in parte) degli aerei caccia F35: l’eventuale merito non è suo, perchè gli accordi risalgono alla precedente amministrazione di centrosinistra; e il merito è ‘eventuale’ perchè sarebbe curioso sapere come si possa conciliare questa scelta con l’ordine del giorno sottoscritto all’unanimità dal Consiglio regionale per onorare la giornata mondiale della pace. Resta il peso, in momenti come quello attuale dal punto di vista economico, di 10mila posti di lavoro.
Ma ecco le parole di Davide Bono: “Le notizie circa gli accordi economici suggellati dal Presidente Cota ci lasciano dubbiosi circa il futuro di questa ed altre nazioni. Infatti gli accordi stipulati per la costruzione dei caccia bombardieri F35 in Italia, con centro operativo a Cameri, in provincia di Novara, porterebbero, secondo il nostro Presidente, a circa 10.000 posti di lavoro contando anche l’indotto. A prescindere dal fatto che il Presidente si vanta del lavoro fatto dalla precedente Giunta di centrosinistra, che si è impegnata davvero nella ricerca di armi di distruzione di massa, ci rimane solo un dubbio… nel computo dei posti di lavoro si è tenuto conto come indotto dei posti di lavoro derivanti dalla vendita di altri armamenti, dallo stimolo alla cooperazione internazionale e alla ricostruzione dei teatri di guerra, compresi il personale sanitario e dei servizi funebri? Chiederemo lumi in Aula visto l’ordine del giorno sottoscritto da tutto il Consiglio per onorare la giornata mondiale della Pace e per attivarsi presso il Governo per disimpegnarci al più presto dalla missione militare in Afghanistan con cui tali investimenti confliggono. Ma si sa, coerenza e pacifismo non sono patrimonio di questa politica”.
Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese