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Lanciato a Torino il progetto “REUSABLE PACKAGING REVOLUTION” per ridurre gli imballaggi monouso

Una collaborazione tra Mercato Circolare, Università di Torino, Aarhus University, Around e Codè Crai Ovest per promuovere l’uso di contenitori riutilizzabili e sostenibili nell’ambito alimentare

Caterina Malanetto

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TORINO – Il progetto “REUSABLE PACKAGING REVOLUTION” è stato lanciato presso il punto vendita Codè Crai Ovest situato in Corso Moncalieri 267 C a Torino. Quest’iniziativa è frutto della collaborazione tra Mercato Circolare srl, l’Università di Torino, Aarhus University, Around e Codè Crai Ovest, e si inserisce nel bando EIT FOOD – POC (Proof of Concept) per il periodo 2023-2025.

Presso il supermercato di Corso Moncalieri, e successivamente in altri punti vendita Codè Crai Ovest di Torino, i clienti possono acquistare prodotti dai banchi gastronomia e macelleria utilizzando contenitori riutilizzabili anziché quelli monouso. Dopo la registrazione gratuita sull’app Aroundrs, i clienti possono richiedere i prodotti da asporto in un contenitore riutilizzabile fornito dall’app stessa, che può essere utilizzato fino a 200 volte. Una volta consumato il pasto, il contenitore deve essere restituito al punto vendita entro 7 giorni per essere sanificato e riutilizzato.

Questa iniziativa mira a contrastare il problema crescente dei rifiuti da imballaggio. Ogni anno in Europa vengono prodotti 2 miliardi di imballaggi alimentari monouso e 16 miliardi di tazze monouso, che diventano rifiuti in breve tempo. L’Unione Europea ha adottato un nuovo regolamento sugli imballaggi per ridurre la produzione di rifiuti e promuovere un’economia circolare. Il progetto si propone di incentivare l’uso di contenitori riutilizzabili, promuovendo comportamenti sostenibili e un cambio di mentalità verso uno stile di vita più eco-friendly.

«Questa sperimentazione è una delle prime in Italia, una bella opportunità per Torino – racconta Nadia Lambiase, Ceo e fondatrice di Mercato Circolare – La speranza è che insieme alle altre in atto, come quella di Spesa Sballata in provincia di Varese a cui ci siamo ispirati, possa contribuire a rendere queste esperienze delle prassi consolidate a livello nazionale. Il nostro ruolo all’interno del progetto, in linea con la nostra missione, è quello di essere una piattaforma abilitante e di connessione tra diversi soggetti: la GDO, il commercio di prossimità, l’amministrazione, la cittadinanza, gli attori della società civile e l’università. La sfida è riuscire a cambiare le abitudini. Per riuscirci servirà tempo e la partecipazione di tutti gli attori coinvolti».

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