Maddalena Bertello e le borse artigianali di ToBeMad
Maddalena Bertello, torinese, 50 anni, una formazione artistica in campo musicale, un diploma in pianoforte e una laurea in storia della musica. La vita poi la porta in un’altra direzione. Diventa manager in grandi aziende, ma riesce ad abbinare la sua professione ufficiale al filone creativo, principalmente musicale e pittorico. Si destreggia per anni fra meeting aziendali, concerti con la band e mostre di pittura. Nel 2012, nel suo laboratorio d’arte varia di Torino, inizia la produzione di borse artigianali in pelle con il marchio ToBeMad. Da allora – e probabilmente per sempre – questa è la sua professione.
Maddalena Bertello sarà presente alla XI Edizione di Manualmente, la rassegna della manualità creativa femminile in scena a Lingotto Fiere di Torino dal 25 al 28 settembre, dedicata agli operatori e appassionati delle arti manuali alla ricerca di nuove sperimentazioni.
Maddalena Bertello, com’è nata questa idea di fare borse su misura?
L’idea è nata quasi un po’ per caso, nella mia casa di Torino, una mansarda nel cuore del quadrilatero. Una casa che in questi ultimi anni si è trasformata in quello che amo definire un laboratorio d’arte varia, perché è qui che ho creato tante cose, spesso molto diverse fra loro, ma unite da un tratto comune: la manualità.
Un giorno infatti, dopo anni di quadri, abiti, mobili, musica, ecco la nuova ispirazione: le borse, la mia grande passione da sempre.
L’idea di fare borse su misura, in ogni dettaglio proprio come le si desidera, mi ha affascinata da subito. E fin dal primo esperimento ho capito che quella era la direzione: le mani guidano la mente, sanno da sole che cosa fare, volano sulla pelle e creano le linee giuste. E’ tutto fluido, come i capitoli di una storia già scritta, in un perfetto mix di creatività e lavoro artigianale.
Da dove nascono le sue borse?
Nascono dal desiderio di portare sempre con sè un pezzo di casa, forse di vita. La borsa è quell’oggetto che è sempre lì, a fianco a noi, a volte la tocchiamo come la coperta di Linus, ci nascondiamo anche un po’ dentro, perché ci fa sentire in un luogo protetto, ovunque siamo.
Ci dà la sicurezza di poterci portare dalla bottiglietta d’acqua al libro che ci rapisce, dal maglione che magari poi fa freddo al tablet, dalla mela ai progetti, piccoli e grandi. E tanto di più.
Quali materiali utilizza?
Ogni borsa che realizzo ha una sua storia, perché ciascuna è fatta con pellami vissuti, recuperati dagli oggetti più disparati: vecchie borse, giacche, cappotti, tute da moto, rivestimenti di divani e poltrone, persino stivali. Insomma, qualsiasi oggetto in pelle può trasformarsi in una borsa ToBeMad.
E per chi volesse creare una personalissima ToBeMad?
Chiunque abbia un’idea in mente, un progetto, o anche solo una storia, può prendere ispirazione dai miei modelli esposti sul sito, oppure venirmi a trovare in laboratorio o contattarmi.
E poi può condividere la sua idea con me, così insieme possiamo progettare la sua ToBeMad, personalizzata in ogni dettaglio, cucita su misura per le sue esigenze e aderente al suo stile.
In occasione della sua partecipazione a ManualMente, cosa proporrà al pubblico della rassegna?
Durante i workshop che terrò a ManualMente (ogni giorno alle 11 e alle 16) guiderò i partecipanti attraverso i pochi e semplici gesti che servono per creare una borsa in pelle. Realizzeremo un modello semplice ma grintoso, una borsa piccola ma funzionale: la classica tracolla da portare in qualsiasi circostanza, dalla spesa al mercato alla soirée informale. Una piccola borsa che io amo definire decontractée, ossia molto sciolta e rilassata, come lo stile di tutte le ToBeMad.