Ambiente
Proteste per i lavori alla Cittadella dello Sport al Parco del Meisino a Torino
La polizia ha spintonato e tentato azioni di alleggerimento sull’assembramento, sgomberando poi l’area dai manifestanti
TORINO – Stamattina alcuni cittadini si sono riuniti al Parco del Meisino a Torino per impedire il cantiere del lavoro sulla Cittadella dello Sport. Scandendo lo slogan “Giù le mani dal Meisino” i manifestanti hanno cercato di bloccare i mezzi arrivati sul posto, creando una barriera fisica.
La polizia ha spintonato e tentato azioni di alleggerimento sull’assembramento, sgomberando poi l’area dai manifestanti.
Il comunicato del Comitato Salviamo il Meisino
Un progetto che snaturalizzerebbe il parco, in senso letterale: lo depaupererebbe di vegetazione e di fauna selvatica. E nel caso del parco del Meisino, questa snaturalizzazione sarebbe particolarmente grave, trattandosi di un’area tutelata, di una Zona di Protezione Speciale della Rete Natura2000.
Perciò oggi si è rinnovata, all’interno del parco, sin dall’alba, una contestazione del cantiere partecipata e assolutamente pacifica. Il Comune ha ritenuto necessario, paradossalmente, mandare contro i cittadini dai 7 ai 70 anni uno schieramento di polizia in tenuta antisommossa, per sgombrare la via alle ruspe, il che conferma quanto da tempo si sostiene: nessuna volontà di dialogo da parte dell’Amministrazione, che forse attende con ansia che venga approvato il nuovo decreto sicurezza che inasprisce le pene contro i cittadini che manifestano;
in particolare l’Assessore Carretta, che ha sempre evitato accuratamente il confronto, ma anche l’Assessore Tresso che difende il progetto a suon di affermazioni in contraddizione con i documenti, come se i cittadini non sapessero leggere.
Questa Giunta è già intervenuta pesantemente in quest’area lo scorso anno, anche permettendo abbattimenti sull’Isolone Bertolla, sede di una colonia di aironi, e tagliando centinaia di alberi lungo le sponde del Po e all’interno del Parco (progetto ereditato dalla Giunta precedente ma portato convintamente a termine dall’attuale). I cittadini non si rassegnano a vedere l’ultimo dei beni pubblici, il verde urbano, usato per dirottare soldi pubblici nelle tasche di privati, per di più attraverso il meccanismo perverso del PNRR: 11,5 milioni di euro che avrebbero potuto essere usati per ristrutturare impianti sportivi pubblici vengono sprecati per un progetto che devasta una riserva naturale di grande pregio. Per di più questi soldi dovranno essere restituiti all’Unione Europea con gli interessi. Difendiamo quindi il Meisino, i suoi spazi aperti e liberi, per tutti i cittadini di oggi e di domani.
Chi vuole rassegnarsi, si rassegni. Il Comitato Salviamo il Meisino invita tutti gli altri cittadini a partecipare alla manifestazione di sabato prossimo, 14 settembre, con partenza alle ore 15.00 da piazza Gustavo Modena presso la stazione della tramvia che porta a Superga. Salviamo insieme il Meisino e anche un po’ di democrazia.
Foto di repertorio
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