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Scuola e formazione

Emergenza fuorisede: studiare a Torino è impossibile

Caro affitti e soluzioni inefficaci: le richieste di Cambiare Rotta per un diritto allo studio equo

Caterina Malanetto

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TORINO – Con l’inizio del nuovo anno accademico, e dunque l’arrivo in città di numerosi studenti fuorisede, riemergono le criticità nel sistema abitativo torinese. Recenti dati indicano un aumento significativo dei costi di affitto: il prezzo medio per una stanza singola è salito a 409 euro, con un incremento dell’8% rispetto all’anno precedente. Questo aumento dei costi si somma a quello delle tasse universitarie, portando il costo totale di un anno da fuorisede a circa 19mila euro, mentre i salari rimangono stagnanti.

L’organizzazione giovanile Cambiare Rotta ha sollevato preoccupazioni riguardo all’inefficacia delle soluzioni proposte dall’ente per il diritto allo studio (Edisu). Come dichiarato in un post su Instagram «Edisu, l’ente per il diritto allo studio, propone delle false soluzioni, che ovviamente non cambiano di una virgola la situazione, infatti le residenze universitarie pubbliche di cui si parla tanto dispongono solo della metà dei posti rispetto al numero di studenti che hanno i requisiti per accedere. Inoltre sappiamo quanto sia complesso soddisfare tutti i requisiti per viverci, come dover accumulare un certo numero di crediti entro poco tempo». Inoltre, la questione delle borse di studio è stata solo parzialmente risolta, come dimostrato dalla mobilitazione dello scorso anno, che ha evidenziato ritardi nell’erogazione dei fondi da parte di Edisu.

Parallelamente, sono stati segnalati investimenti pubblici in progetti di industria e ricerca bellica, come la Cittadella dell’Aerospazio a Torino, mentre le esigenze degli studenti sembrano trascurate. Sempre Cambiare Rotta critica «Sappiamo che i veri interessi di questo sistema non hanno minimamente a che fare col nostro diritto di studio e infatti tutti i soldi pubblici vengono investiti in progetti di industria e ricerca bellica: a Torino nello specifico vediamo quanto è stato speso per la costruzione della Cittadella dell’Aerospazio (dove, tra l’altro, Unito e Polito sono coinvolte)».

Inoltre, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha stanziato 1,2 miliardi di euro per l’housing universitario. Tuttavia, pare che le partnership pubblico-privato rischino di favorire i profitti privati a spese dei fondi pubblici e di non risolvere i problemi strutturali.

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