Verbano Cusio Ossola
La storia di quel laboratorio per bambini sulla vita dei lupi che è stato annullato perché il sindaco lo ritiene un affronto agli allevatori
Secondo il primo cittadino e il Comitato Salvaguardia Allevatori Vco insegnare ai bambini come vivono i lupi e cosa mangiano è pericoloso. Si parla anche di “indottrinamento”
VCO – C’è un dibattito aperto nel Verbano Cusio Ossola non solo sulla questione dei lupi che, a volte, danneggiano gli allevamenti della zona, ma anche su come deve essere raccontato il lupo ai bambini. Tutto è nato da pochi giorni a causa di un laboratorio per bambini.
La storia
Ieri, 20 agosto, Enrico Barbazza, il sindaco di Malesco, ha fatto in modo di annullare un laboratorio per bambini sulla vita dei lupi, organizzato dal Parco Valgrande. “Lupinella, la vita di una lupa nei boschi alpini” avrebbe dovuto svolgersi in questi gironi al museo della Pietra ollare, a Malesco.
Il primo cittadino del paese però ha fatto leva sull’utilizzo non autorizzato dei loghi istituzionali a corredo dell’iniziativa, anche se la questione riguarda i temi da approfondire con i bimbi.
“É grave pensare di organizzare un evento del genere nel nostro comune cercando di far passare il lupo come un animale buono, un animale dolce e docile adatto ai bimbi” – ha detto il sindaco – Organizzare un evento del genere in un periodo in cui quotidianamente i nostri allevatori faticano negli alpeggi a proteggere i propri capi di bestiame, è una mancanza di rispetto, quasi un affronto”.
All’indignazione per un laboratorio che avrebbe dovuto spiegare ai bambini dai 4 ai 10 anni che genere di animali sono i lupi, dove vivono e come si alimentano, si è unito anche il Comitato Salvaguardia Allevatori Vco. La presidente di questo comitato, Gesine Otten, parla addirittura di indottrinamento: “Laboratorio per bambini dai 4 ai 10 anni, che intendeva proporre l’ennesimo indottrinamento “alla lifewolfalps”, veicolando un’immagine quantomeno parziale e bonaria dei lupi alle giovanissime fasce di età. Nei bambini è facile creare empatia attraverso affabili storielle che però eludono dalla dura realtà che i lupi rappresentano nelle nostre zone rurali vocate all’allevamento estensivo.”
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Georges Maestroni
22 Agosto 2024 at 18:55
Si parla di fascismo a sproposito per molte cose, ma questo del sindaco e della Signora Otten é il vero fascismo, come i nazisti che bruciavano i libri. Vergogna. Il sindaco e la Signora Otten si dovrebbero dimettere in un paese democratico.
Anna Lia Guglielmi
24 Agosto 2024 at 21:40
siamo ancora a raccontare Cappuccetto Rosso e il Lupo Cattivo…vergogna!