Cronaca
Chi sono i responsabili dell’aggressione a Andrea Joly davanti al circolo di Casapound
I quattro attivisti di Casapound sono stati accusati di lesioni personali e violenza privata per futili motivi
TORINO – Sono stati resi noti i nomi dei quattro fermati per l’aggressione al giornalista de La Stampa Andrea Joly. La Digos è arrivata dopo le indagini a Euclide Rigato, 45 anni, Maurizio Galiano, 53 anni, Igor Bosonin 46 anni, Marco Berra, 35 anni. Un tassista, un tecnico ferroviere ma anche due candidati a sindaco in un comune della cintura torinese e a Cuneo.
Con la passione comune per la politica, di destra, i quattro attivisti di Casapound sono stati accusati di lesioni personali e violenza privata per futili motivi. Le indagini si sono concentrate sui vestiti e sui tatuaggi per identificare i responsabili del pestaggio davanti al Circolo Asso di Bastoni a Torino.
Casapound solidarizza con gli indagati
“Un litigio nato da una provocazione, ingigantito e strumentalizzato”: Casapound in una nota ci tiene a dare la sua lettura della vicenda. E a puntare il dito contro “le perquisizioni di questa mattina nei confronti dei nostri militanti e della sede torinese dell’Asso di bastoni, con esito negativo” che, per il movimento, “sono semplicemente uno spreco di soldi pubblici”.
“Siamo al fianco degli indagati e siamo pronti a difenderci in tutte le sedi dove dimostreremo la nostra versione dei fatti”, ribadiscono da CasaPound. “Non sappiamo nemmeno se esista un referto e di quanti giorni di prognosi stiamo parlando, ma considerato che già il giorno dopo la vicenda il giornalista ha ripreso a lavorare e a rilasciare interviste in ogni dove, è piuttosto evidente che un litigio nato da una provocazione sia stato ingigantito e strumentalizzato”, interpreta così la vicenda il movimento politico. “Se Andrea Joly non è solo in cerca di visibilità ma voleva davvero documentare l’evento di CasaPound a Torino, perché non risponde al nostro invito alla festa nazionale che si terrà a Grosseto a settembre? Da parte nostra c’è tutta la volontà e la maturità di gettare acqua sul fuoco e di evitare un clima di tensione e odio che evidentemente a una parte politica invece fa comodo. Non ci faremo intimidire da azioni repressive e continueremo a difendere con fermezza le nostre idee e la nostra libertà di espressione. Chissà se i nostri militanti saranno contesi dai partiti per essere candidati in Parlamento come avvenuto per la Salis, o il presupposto sia partecipare ad azioni di terrorismo e aggressioni vigliacche armate di martelli, cosa ben diversa di un battibecco che ha causato due ginocchia sbucciate”.
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Anna Lia Guglielmi
24 Luglio 2024 at 11:19
che andrebbero messi fuori legge, le associazioni fasciste non le vogliamo
Ivan Israel Sarfatti
1 Agosto 2024 at 23:55
Fare sciogliere le organizzazioni neofasciste come CasaPound, non mette purtroppo al bando le persone e chi ha quelle idee, che continuano a persistere a prescindere, ma sono almeno uno strumento per sondare chi e quanti sono per poterli eventualmente stanare tutti insieme.
O si mettono in galera tutti i nostalgici fascisti, neofascisti e chi pensa che Mussolini fosse un buon leader in Italia o è inutile sciogliere alcunché.