Cronaca
Scoperta evasione da quasi 100 milioni di euro, indagati manager di società riconducibili a Amazon, Gls e Sda
Sarebbero stati creati “modelli di evasione fiscale” attraverso cui sarebbe stato “agevolato lo sfruttamento dei lavoratori”, con pratiche di concorrenza sleale
TORINO – Sono almeno 27 gli indagati a seguito dell’inchiesta della Guardia di Finanza, coordinata dalla procura di Torino, che riguarda il mondo della logistica nel nostro Paese e una maxi-evasione fiscale da quasi 100 milioni di euro. Gli indagati sono alcuni manager di grandi nomi quali Amazon, Sda, Gls
Una lunga catena che parte dai grandi colossi del commercio online e arriva fino ai corrieri. Oltre all’evasione, è stato messo in piedi un sistema per ridurre i diritti e pagare meno chi fa le consegne.
L’inchiesta partita da Torino
Ma occorre un passo indietro, al 2019 a Torino. Qui hanno sede la Postalcoop e la Cargo Broker, società che, direttamente o tramite aziende a loro legate, assicura il servizio di consegna alle grandi aziende.
Secondo quanto riporta Rai News, i finanzieri hanno perquisito gli uffici e sequestrato materiale per cercare le prove dei reati ipotizzati dai pm Marco Gianoglio e Giulia Marchetti. Sarebbero stati creati “modelli di evasione fiscale” attraverso cui sarebbe stato “agevolato lo sfruttamento dei lavoratori”, con pratiche di concorrenza sleale.
Sarebbe stato un consulente tributario, con l’aiuto di altri professionisti, a mettere a punto “lo schema di frode”: si emettevano fatture inesistenti per ottenere compensazioni non dovute su imposte e contributi, ma anche bilanci “privi di attendibilità e viziati da poste fittizie” e “dichiarazioni fiscali fraudolente”.
Si andava riducendo così il costo della manodopera. I corrieri che portano i prodotti a domicilio vengono ingaggiati da ditte esterne rispetto ai colossi della distribuzione, ottenendo però stipendi più bassi e meno diritti.
A insospettire gli investigatori sono state le forti esposizioni debitorie verso l’erario di alcune società accomunate dallo stesso consulente di riferimento: 25 in Piemonte con un debito di 52 milioni di euro.
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